Per non dimenticare l’Olocausto del popolo ebraico nei campi
di sterminio nazisti, che vide l’inizio della fine 70 anni fa, con la
liberazione dei prigionieri di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, propongo
all’attenzione un canto del musicista ebreo francese Elie
Botbol.
Il testo è costituito dal versetto 4 del Salmo 23 (22), "Il Signore è il mio pastore". Si
tratta quindi di una notissima preghiera biblica.
"Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male,
perché tu sei con me; il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza".
Il canto ("Gam Gam Gam") è scritto per un coro di bambini; per questo ha l’andamento
tipico delle filastrocche.
Ma è proprio questo il suo fascino, e la sua drammatica bellezza.
Ma è proprio questo il suo fascino, e la sua drammatica bellezza.
L’innumerevole strage di quegli innocenti è nell'orrore della Shoah il crimine più aberrante.
Il canto fa parte della colonna sonora del bel film “Jona che visse nella balena” del
regista Roberto Faenza (1993), tratto dall'autobiografico libro “Anni d'infanzia" (1978) dell’olandese Jona Oberski, che
racconta la sua tragica vicenda di bambino nel campo di concentramento di Bergen-Belsen,
dove perse entrambi i genitori (e dove morì Anna Frank).
L’arrangiamento musicale del brano è di Ennio Morricone, che
ha curato la colonna sonora del film. Ancora una volta, in modo perfetto.
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