venerdì 4 ottobre 2013

Un canto di addio per i morti di Lampedusa




Tutto diventa piccolo e quasi insignificante di fronte all’immane tragedia di ieri notte nel mare di Lampedusa, dove hanno perso la vita più di trecento profughi in un barcone partito dalle coste libiche.

Allo sgomento per la perdita di tante vite umane si unisce lo sconforto per la completa latitanza dell’Europa davanti a questo autentico esodo biblico dai paesi africani, sia per motivi di guerra, sia per motivi di fame sia per motivi politici, e perfino religiosi.

Le coste italiane sono la parte estrema dell’Europa, e fino a prova contraria l’Italia è parte integrante dell’Unione Europea. Nessuna nazione che faccia parte dell’Unione può lavarsi le mani (insanguinate) di fronte a questo quotidiano stillicidio di disperazione e di morte.

La tragedia di ieri notte ha fatto traboccare il vaso della vergogna. E proprio la parola “Vergogna!” è stata quella usata da Papa Francesco per descrivere questo disastro.

È l’ora di intervenire, nei modi e con i mezzi che sono più idonei, per soccorrere le popolazioni africane, costrette a fuggire da guerre fratricide e da situazioni di insostenibile miseria.
Da sola l’Italia non può arginare questa marea umana, che va frenata e fermata con aiuti opportuni (e con interventi decisi sui governi colpevoli) nei luoghi di origine, venendo così arginato il flusso di queste carrette di morte.

Si porrebbe inoltre fine alle false speranze di benessere in coloro che riescono a mettere piede nel suolo italiano.

Di fronte a questo lutto, e per onorare il sacrificio di questi migranti africani, facciamo risuonare la voce di Leontyne Price, il più grande soprano nero del XX secolo e una delle mitiche interpreti dell’Aida di Verdi.

Anche Aida è immaginata africana, figlia di re ridotta in schiavitù dalla guerra. Cercava il riscatto nell’amore, ma lo poté trovare solo nella morte insieme all’amato Radamès.

La Price, con i suoi straordinari acuti (fino al do), accompagni nel più alto dei cieli gli sfortunati naufraghi di Lampedusa.

Dall’Aida di Giuseppe Verdi, “O patria mia, mai più ti rivedrò”.


4 commenti:

  1. Che dramma enorme...

    Bisogna fermare il commercio di chi illude gli emigranti sui viaggi sella speranza.

    Vergogna per l'Europa intera !

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    1. Senza un intervento coordinato di tutta l'Europa e delle Ong (Croce Rossa, etc.), non si risolverà nulla. Continueranno gli sbarchi e i naufragi.

      Un abbraccio, carissima Gianna :-)

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  2. Carissimo Amicus, concordo con quanto hai scritto. Inutile continuare a chiudere gli occhi dinnanzi ad un problema per poi versare lacrime di stato per mondarsi la coscienza (se ancora ce l'hanno). La latitanza dell'Unione Europea e una politica casareccia poco accorta sull'immigrazione portano a questi fatti.

    Un caro saluto!

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    1. C'è poco da aggiungere a quanto detto, purtroppo.

      Ma pensi, caro Mstatus, che all'Europa delle banche importi qualcosa di questo problema?

      Speriamo bene!

      Mandi!

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