A Lampedusa ieri è arrivata finalmente l’Europa, con il
presidente Barroso.
Qualcosa sembra muoversi nei meccanismi dell’Unione.
L’Europa dei banchieri e dei burocrati questa volta non ha
potuto far finta di niente.
Troppo grande è stata la tragedia; e tutti se ne stanno accorgendo, via
via che i poveri corpi dei dispersi dal fondo del mare vengono riportati a riva
e allineati in una delle interminabili file di casse da morto.
“L’altra notte in fondo al mare”...
Vengono subito in mente, anche se in altro contesto, le drammatiche
parole e le note angosciose del “Mefistofele” di Arrigo Boito (che fu anche il grande librettista degli ultimi due grandi capolavori di Giuseppe Verdi, "Otello" e "Falstaff"; e oggi è il 200° della nascita di Verdi).
Le voglio qui riportare, con la voce sublime di Maria
Callas.
Nulla lega a prima vista le vicende descritte nel
Mefistofele, che sono poi quelle del Faust di Goethe (con qualche libertà
letteraria di Boito), con la tragedia di Lampedusa.
Eppure qualcosa a mio parere le unisce. Sia nella fantasia
di Boito/Goethe che nella vicenda del naufragio non è mancata di certo l’opera
di Mefistofele, di Satana.
Ma siamo certi che, come nel Mefistofele, così anche nell'orribile fatto di Lampedusa non sarà Satana ad avere l’ultima parola.
Nonostante tutto, sarà il bene alla fine a vincere.
E tutti ce lo auguriamo, caro Antonio.
RispondiEliminaNon lasciamoci rubare la speranza... ;-)
RispondiEliminaUn grande abbraccio, carissima Gianna :-)