“Quando si smette di credere a Dio, si comincia a credere a
tutto.”
La verità di questa affermazione, attribuita a Gilbert Keith
Chesterton, appare in tutta la sua evidenza nel giorno di Halloween, il giorno
delle zucche e dei fantasmi.
Nelle scuola della laica Europa si vorrebbe togliere il
Crocifisso, il Presepe e perfino l’Albero di Natale. In compenso
nessuno sembra abbia niente da ridire se nel giorno odierno si preparano zucche
vuote in forma di teschi e si fanno recite e spettacolini horror in loro onore.
La sagra e il trionfo del mostruoso, come se la realtà non
lo sia già abbastanza di suo.
Qualche anno fa non davo tanto peso a questa insulsa “americanata”.
Pensavo che in Italia, popolo intelligente e di buon gusto per eccellenza,
sarebbe scomparsa in breve tempo per manifesta stupidità.
Non è stato così, purtroppo. Piccoli cretini crescono...
Quando si perdono valori fondamentali, e la fede in Dio è il primo di questi, allora si torna ad adorare il sole, la luna, le stelle... e le cucurbitacee.
E così il mondo laico moderno, orgogliosamente scientista ,
sta ricadendo nelle pratiche più assurde, già ridicolizzate da S. Paolo, nella
Lettera ai Romani (1, 21-23):
“Gli uomini si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili”.
Alle zucche S. Paolo non ci pensava. Era troppo anche per il mondo pagano.
In questa giornata della Vigilia dei Santi (Halloween significa proprio questo, etimologicamente) devo anche registrare, oltre a tristissime notizie di devastanti uragani e disastrosi temporali, una buona notizia riguardante la mia città di Arezzo.
Nel riordino e nella drastica riduzione delle province italiane, da 86 a 51, quella di Arezzo, pienamente in linea con i parametri governativi del riordino, si è “salvata”.
Solo un aretino può capire la gioia di non finire con Siena,
come si paventava.
E io sono un aretino...
Lo stesso, in senso contrario, avranno pensato i senesi.
Buona Festa dei Santi a tutti, compresi i cugini senesi, ovviamente!
interessante e divertente il tuo post...ti assicuro che anche nella mia regione, il Veneto, ci sono stati dei mal di pancia. Ciao
RispondiEliminaTi ringrazio, cara Aliza, del tuo apprezzamento :-)
EliminaComplimenti per il tuo blog :-))
Buona giornata di festa (nonostante l'acqua alta in laguna) :-)
Antonio
Il tuo stile sempre ironico e sapiente ha descritto elegantemente l'"americanata".
RispondiEliminaTi abbraccio grande aretino!
Se lo dice la Signora Maestra, mi sento più soddisfatto per il mio "pensierino" ;-)
EliminaGrazie, carissima Gianna!
Un grande abbraccio, e Buona Festa dei Santi :-))
Colpisci sempre al cuore. Molto belle le parole e totalmente concordo sulla festaccia.....
RispondiEliminagrazie
luisa
Importante opporsi al cattivo gusto, in tutte le sue forme, che spesso porta con sé anche il male vero e proprio ;-)
EliminaGrazie a te, carissima Luisa :-))
Buona Festa dei Santi!
Antonio
Beh! Noi ci teniamo la cappella Sistina, visto che ieri è stata la ricorrenza del n 500 anniversario e loro le zucche vuote. La differenza sta tutta qui. Chi vuol vedere e vuol capire lo faccia, altrimenti continuare la guardare la vita come una zucca vuota. Toglieranno i crocefissi, il presepe, l'ultima in una scuola di Trento dove vogliono proibire le preghiere e il segno della croce ai bimbi, i genitori hanno promosso una sommossa ..cosi si fa! Cattolici, alzatevi in piedi e ribellatevi! Siamo tanti, siamo forti..
RispondiEliminaNon possiamo aver paura di zucche vuote!
Un abbraccione Nell..
Bisogna un po' svegliarsi, in effetti... ;-)
EliminaUn grande abbraccio anche a te, carissima Nell :-))
Non voglio fare la caccia alle strega ma hai detto una profonda verità , che la Chiesa cattolica si apre a tutti gli uomini ma non ha tutte le nefandezze che succedono, solo che a differenza di Te non ho mai avuto dubbi che l'italiano non è più tale, tatuaggi oriantali, bucati come gli affricani, drogati come columbiani e redicoli inseguendo un mito americano
RispondiEliminaIn effetti, caro Luca, ci sono tanti altri segni oltre ad Halloween che indicano lo scadimento della persona umana verso il cattivo gusto, il ridicolo e l'autolesionismo.
EliminaBisogna opporsi con ogni mezzo lecito a questa deriva umana. Anche nel web.
Un caro saluto :-)
Spending review: Per il momento ti sei salvato, Arezzo resta. :-)) L'unica cosa che si rileva è che anche i professori mettono delle pezze piuttosto che effettuare una revisione totale della ripartizione degli enti territoriali. Che senso ha modificare una ripartizione territoriale intermedia senza prima modificare le Regioni? Il senso dell'operazione dovrebbe essere la possibilità di erogare i servizi pubblici ad un numero maggiore di cittadini ad un costo inferiore. Ovvio che l'operazione è complessa, ma quello di tagliare a tavolino in base a qualche parametro ics un pezzo mi pare poco produttivo.
RispondiEliminaTanto noi siamo a statuto speciale. :-))
Mandi!
Guarda che mi trovi d'accordo pienamente ;-) Le maggiori spese sono con le Regioni, che moltiplicano all'inverosimile le spese dello Stato :-(
EliminaQueste andrebbero tagliate. Tre, quattro, al massimo cinque macroregioni, sarebbero più che sufficienti.
Ci vedevano meglio nel XIX secolo, quando Cattaneo da parte laica, e Gioberti da parte cattolica, proponevano un federalismo fondato su macroregioni, i principali Stati allora vigenti ;-)
In questo caso le regioni a statuto speciale forse non avrebbero più motivo di esistere ;-)
A meno che, carissimo Mstatus, tu non minacci di passare, armi e bagagli, all'Austria (ma ricordati che Kaiser Franz Joseph non c'è più...).
Mandi!
Trovo tutta questa misteriosissima e intricata vicenda delle province come un leggero soffio di vento che pare mi sussurri: "Parla più piano" (magari con l'Hammond). :-))
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=T7SwDGTuSKY&feature=related
Buine gnòt!
C'è in effetti qualcosa di "corleonesco" in questa vicenda di province che scompaiono, sciolte nell'acido governativo ;-) e il mago dell'Hammond, Joey DeFrancesco, con il suo Trio, riesce magistralmente a sussurrarci nel tema del Padrino, versione jazz :-)
EliminaGrazie, mio caro Mstatus, di questa tua preziosa proposta, come a suo tempo un Moonlight in Vermont indimenticabile :-))
Buine gnòt!