martedì 9 ottobre 2012

Ottobrata rossiniana




Spesso il mese di ottobre riserva bel tempo stabile, la classica “ottobrata”.
 
Anche quest’anno finora è stato così: un’ottobrata in piena regola; sole splendente, temperature sopra la media stagionale, autunno in licenza.
 
Complice anche il caro benzina, con questo tempo molta gente se ne va in bicicletta, a piedi, al trotto, al galoppo, invadendo e occupando le carreggiate, mentre guarda con occhi di sfida i nemici con le quattro ruote...
 
Anch’io ne approfitto per farmi delle belle passeggiate in collina, all’aria aperta, tra campi e boschi. Se poi torno con qualche fungo in un sacchetto (per fungo intendo rigorosamente il porcino) e un pieno di ossigeno nei polmoni, è tutto ben di Dio.
 
Bisogna festeggiare questa magnifica ottobrata con una musica “solare”, come è logico.
 
Abbiamo già postato Vivaldi. Mi pare opportuno perciò ricorrere a Gioacchino Rossini. Il meraviglioso finale del “Guglielmo Tell” è ciò che ci vuole.
 
Non solo è splendida la musica, ma anche le parole sono assai significative: “Tutto cangia, il ciel s’abbella, l’aria è pura, il dì raggiante, la natura è lieta anch’ella...”
 
Il Guglielmo Tell è l’ultima opera di Rossini, del 1829. In questi pochi minuti finali l’artista raggiunge la perfezione, con quell'ascensionale crescendo "rossiniano" che ha del miracoloso. Forse per questo il genio di Pesaro, subito dopo, mise da parte penna e carta pentagrammata e si prese un lungo riposo.
 
Tornerà, qualche decennio dopo, a comporre un altro tipo di musica, da camera e soprattutto sacra; in particolare lo “Stabat Mater” e la “Petite Messe Solennelle”, due mirabili capolavori. 
 
Dopo aver composto per la gloria terrena, Rossini voleva acquisire qualche merito anche in alto.
 
Riuscendoci appieno.
 
Nel finale del "Guglielmo Tell"  molti riconosceranno, nella voce dell'orchestra intrecciata con quella dei cantanti, la musica che ha costituito per tre decenni la sigla iniziale dei programmi della RAI-TV italiana.

 
 
 

2 commenti:

  1. bello il tuo pensiero sulla natura di ottobre, io ho notato che i forti colori di settembre, i tramonti si sono fatti pallidi, e ce li ritroviamo in autunno inoltrato ieri30°.Per quanto il pezzo di Rossini, a me non piace la lirica , la sento pesante entra nell'animo in maniera pesante, non profonda .

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    1. Niente può eguagliare la bellezza e la varietà della natura; e i colori di questo ottobre sono davvero incantevoli!

      La lirica è opera umana, e oggi non piace a molti, non solo a te, carissimo Luca ;-)

      A me piace postarla ogni tanto, perché ci sono brani che vanno comunque conosciuti. E il finale del Guglielmo Tell di Rossini è certamente tra questi :-)

      Un caro saluto, e grazie del tuo commento, sempre opportuno e incisivo :-)

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