lunedì 29 febbraio 2016

Kidnapping



Comprare, vendere, commerciare esseri umani è da secoli considerato un crimine contro l’umanità.
Ridurre la persona ad un oggetto è ciò che di più spregevole si possa fare.
Se poi questo turpe commercio riguarda bambini, allora siamo di fronte a vera e propria aberrazione.

Coloro che sottraggono i figli  ai loro genitori si chiamano rapitori di bambini, o per dirla in inglese, così di moda per questi argomenti, si tratta di “kidnapping”.

È ciò che in pratica hanno fatto Nichi Vendola e il suo compare: quest’ultimo ha dato il seme per un ovulo di una donna californiana, impiantato poi nell’utero di un’altra donna indonesiana, dietro pagamento.

Quindi, per risultato, abbiamo come padre il compare di Vendola, e come madre una donna californiana e in subaffitto una madre indonesiana (quella che ha partorito).

E Vendola che c’entra con questo figlio,  assemblato in mezzo mondo, e tutto tranne che suo? Meno che niente, ovviamente. Ma lui si dichiara padre e festeggia.

Quando i due compari verranno in Italia, all’aeroporto, allo smistamento “bagagli” dovrebbero trovare la  polizia che arresti i rapitori del bambino (dov’è la mamma?) e li ammanetti come kidnappers.

Sarà così? Ma per favore! Troveranno un giudice compiacente che dichiarerà la povera innocente creatura figlia di una coppia di uomini e di nessuna mamma.

Tutto secondo natura, no?



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