Ciò che sta accadendo nel Nord Iraq è qualcosa di
allucinante. La barbarie islamista del sedicente “califfato” dell’Isis sta
sterminando intere popolazioni, ree unicamente di avere una fede diversa da
quella islamica.
Sono in fuga dalle loro città e dai loro villaggi almeno 300.000
persone, che non hanno più un “ubi consistam”
e vagano disperate in cerca di cibo, di acqua e di riparo.
Oltre alle uccisioni in massa, questi islamici stuprano
donne, le vendono come schiave, ne fanno oggetto di violenze efferate. È ben
noto il “rispetto” per il mondo femminile nel mondo islamico: burqa, poligamia,
lapidazioni, frustate, matrimoni combinati, divieti di ogni genere. Figuriamoci
la sorte delle prigioniere “in tempore belli”... Questi gentiluomini hanno sequestrato e rapito
donne dai dodici ai 35 anni. Chissà perché.
Una tragedia che sta finalmente scuotendo il mondo occidentale,
il quale ha iniziato a prendere provvedimenti anche militari, oltre che
umanitari. Bombardamenti americani su postazioni belliche jiadiste, lancio di
viveri e medicinali da parte anche di aerei della Gran Bretagna e della
Francia. Speriamo che l’Italia, l'Europa e l’Onu facciano la loro parte.
Nel giorno del martirio di S. Lorenzo, invece di guardare per
aria le stelle cadenti, sarebbe bene guardarsi intorno nel mondo e prendere
atto che stanno cadendo a terra, stremate o uccise, migliaia di persone per la
loro fede.
Il tempo dei martiri non solo non è finito, ma – come ricorda
spesso Papa Francesco – oggi si è fatto ancor più drammatico.
Mi rincuora il fatto che il neo califfo Abu Bakr al-Baghdadi,
dopo aver dichiarato un mese fa "guerra santa" all’Occidente e preannunciato la conquista di Roma,
alle prime avvisaglie militari americane ha ridimensionato le sue mire e ha proclamato che conquisterà...
Istanbul.
Mi viene in mente un episodio accaduto ad Anghiari, presso
Arezzo. In questa illustre cittadina, famosa per la battaglia del 1440 tra
Fiorentini e Milanesi, e per il dipinto perduto di Leonardo in Palazzo
Vecchio, c’ è una statua dedicata a Garibaldi con il lapidario motto: “O
ROMA O MORTE!” Per un certo lasso di
tempo la scritta, a causa di una granata durante l'ultima guerra, aveva perso la M e si leggeva: “O ROMA O ORTE!”
Forse qualche lancio militare “intelligente” farà capire ad
Abu Bakr al-Baghdadi che il tempo dei califfi è finito da un pezzo.
Islamici, pazzi scellerati !!!
RispondiEliminaNon ci resta che pregare, Antonio.
Ti abbraccio
Diciamo per correttezza, islamisti, cioè gruppi (in questo caso abbastanza consistenti) di fanatici intolleranti che dicono di essere islamici, ma spero siano condannati anche dai musulmani moderati.
EliminaFinora, ad esempio, e da secoli in quella zona dell'Iraq le minoranze religiose, pur in mezzo a musulmani, erano "tollerate".
Crimini senza precedenti stanno commettendo questi seguaci islamici del califfo al-Bagdadi, un criminale peggiore di Bin Laden, che hanno fatto orrore e indignato perfino Papa Francesco, il quale oggi ha avuto parole durissime e ha invitato la comunità mondiale a intervenire per porre fine a queste atrocità.
Un grande abbraccio, carissima Gianna :-))