“Infinita è la turba degli sciocchi”, scrive Galileo nel
Saggiatore.
Un’ennesima prova della verità di questa affermazione sono
gli sproloqui del deputato (?) italiano Alessandro Di Battista di fronte agli
orrori compiuti dai jihadisti dell’Isis contro popolazioni innocenti dell’Iraq e
alla decapitazione del giornalista statunitense James Foley.
L’inqualificabile deputato, addirittura vicepresidente della commissione Affari esteri, ha cercato di giustificare i
crimini dell’Isis, quasi come se fossero azioni di guerra contro poteri
tirannici, non accorgendosi che le vittime sono poverissime minoranze,
esistenti da millenni in Iraq, e non certo “poteri forti”.
Poi ha cercato di addossare la colpa della decapitazione del
giornalista americano agli... americani, che hanno lasciato l’Iraq da un bel po’,
e non piuttosto al fanatismo di una ideologia islamista folle, ripudiata perfino da Al
Qaeda.
Il deputato (?), di cui ho perfino vergogna ripetere il nome,
trasforma i carnefici in vittime e le vittime in carnefici. Il genocidio di
minoranze etniche e religiose, così come la decapitazione di un giornalista
che fa il suo dovere in situazioni drammatiche, è evidentemente per questo tizio qualcosa che può essere in certo modo giustificata.
Ha proposto infine, per risolvere la situazione,
il dialogo con i jihadisti, cioè con coloro che tagliano la gola agli "infedeli" (noi) e sterminano i loro compatrioti.
È una proposta intelligente: ci vada lui.
Intanto io mi associo a tutto il web civile per non
dimenticare il martirio di James (Jim) Foley: Remembering Jim.
Ricordare Foley è un dovere morale, per
non essere sopraffatti dal fanatismo criminale islamista e dalla barbarie di ritorno.
Nei momenti in cui la libertà e i diritti dell’uomo sono calpestati, gli USA hanno sempre dimostrato eroico coraggio. A loro dobbiamo anche la nostra libertà, contro regimi feroci come l’Isis, e molto più potenti. Non dimentichiamolo!
Voglio onorare la memoria di Jim Foley, ricordando altri famosi
martiri americani per la libertà: gli eroi di Alamo. “Ballad of
the Alamo”, di Marty Robbins (1960).
"Lie asleep on the arms of the Lord". Dormono nelle braccia del Signore.
"Lie asleep on the arms of the Lord". Dormono nelle braccia del Signore.
Remember
the Alamo! Remembering Jim Foley!
Ma che sta succedendo, caro Antonio?
RispondiEliminaLa follia è all'ordine del giorno.
E noi cosa possiamo fare?
Possiamo se non altro alzare la voce chiara e netta contro questa barbarie, difenderci con mezzi adeguati e non aver timore di chiamare con il suo vero nome ciò che è l'islamismo: una ideologia folle e criminale, come il nazismo.
EliminaCerto, se qualche coglione di deputato si mette a fare dei ridicoli sofismi su tanta barbarie, allora stiamo freschi! E dobbiamo anche pagarli...
Un grande abbraccio, carissima Gianna :-)