Lo dicevano i radiocronisti di un tempo a proposito delle
vittorie per distacco di Fausto Coppi.
Oggi lo si può dire della clamorosa vittoria di Matteo Renzi.
Ha vinto per distacco su Beppe Grillo e ancor più su Berlusconi e il resto del
gruppo. Molti non sono neppure arrivati
al traguardo.
Una vittoria inaspettata almeno nelle proporzioni: Renzi ha doppiato
Grillo, e ha dato due giri a Berlusconi.
Si può capire il distacco di Berlusconi. L’età ha il suo
peso nel ciclismo, come nella politica. E poi le numerose forature sui chiodi
disseminati lungo il suo percorso dai giudici... Una gara da vecchio campione, comunque.
Quello che stupisce è la vittoria schiacciante su Grillo,
che prima di partire aveva gridato urbi et
orbi: “Vinciamo noi!”
Imprevedibile prima della gara, la disfatta grillina ha un
solo responsabile: Grillo.
I processi in piazza (mediatica?), le minacce, gli insulti,
perfino gli sputi in effigie ai futuri perdenti, minacciati da colui che
avrebbe voluto guidare la nazione con la gogna, hanno ottenuto l'effetto
boomerang: il processo, gli sputi, e, diciamolo pure, i vaffa, se li sono ripresi tutti Grillo e i suoi sanculotti.
È una storia vecchia quanto il cucco: mors tua, vita mea.
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