lunedì 17 settembre 2012

Non ci siamo scordati di te!


 
“Eppur mi son scordato di te”? Non è possibile, caro Lucio Battisti.
Il mese di settembre non può passare senza che il tuo nome e cognome non sia qui ricordato. Con una canzone ovviamente.
È il mese in cui ci hai lasciati (9 settembre 1998),  ed è il mese a cui hai dedicato una  delle tue canzoni più belle: “29 settembre”.
Dopo averci fatto sognare con le tue affascinanti composizioni, te ne sei voluto andare in punta di piedi, quasi in silenzio, cedendo il passo ad altri sgomitanti e rumorosi protagonisti.
Dispiace però che un artista così grande, anche se ha scelto un’uscita di scena tanto riservata, non venga onorato come si merita. Neppure, a quanto pare, nella sua estrema dimora nel cimitero di Molteno (Lecco); e certamente non per colpa dei suoi innumerevoli ammiratori.
40 anni fa, nel 1972, veniva pubblicato uno dei suoi più celebri album: “Umanamente uomo”, con testi di Mogol. La compilation si apre con “I giardini di marzo”, tanto per intendersi. Vi sono poi, tra le altre canzoni, “Comunque bella” e “Innocenti evasioni”.
Presento all’ascolto l’ultima composizione che dà il nome all'album, ma che forse è tra le meno conosciute: “Umanamente uomo: il sogno”.
La presento per più motivi.
Anzitutto perché è bella.
Inoltre, perché è senza parole. È la sola composizione di Lucio Battisti, della quale egli è unico autore. Si tratta di un esile fraseggio, eseguito con un leggero fischio e poi a bocca chiusa o quasi.
All’apice del successo Battisti ci fa già intuire quella sua via verso il silenzio, che a noi oggi pesa tanto...
Indimenticabile Lucio!
 
 

2 commenti:

  1. Ciao Antonio, e come si fa a dimenticare il fantastico Lucio?

    Non conoscevo questa sua composizione, grazie d'averla proposta.

    Ti abbraccio, augurandoti buona settimana.

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    1. Non si può, infatti :-)

      Un grande abbraccio, cara Gianna, e buona settimana :-)

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