Non posso lasciar passare sotto silenzio la morte del Card. Carlo Maria Martini, "figura imponente di uomo di Chiesa", che ha sempre cercato il dialogo con tutti, come ha detto efficacemente il Card. Angelo Scola nella omelia delle esequie, avvenute ieri.
Le decine di migliaia di persone che hanno reso omaggio al suo feretro nel Duomo di Milano e che hanno partecipato ai funerali stanno a dimostrare quanta eredità di bene e di affetti abbia lasciato dietro di sé.
Questo bene, ha sottolineato il Card. Scola, non è solo un ricordo del passato, ma è un valore prezioso nel presente e per il futuro.
"Pastore generoso e fedele della Chiesa". Così lo ha definito Benedetto XVI nel suo saluto, letto durante il rito funebre. "È stato capace di insegnare ai credenti e a coloro che sono alla ricerca della verità che l’unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio, perché indica a tutti il cammino della verità e dell’amore".
Per questo gigante di fede e di umanità, alle parole di Benedetto XVI e del Card. Scola facciamo seguire una preghiera in musica: il "Pie Jesu", dal "Requiem" (1985) di Andrew Lloyd Webber.
Non si tratta di musica classica, che forse il Card. Martini avrebbe preferito. Webber è l'autore del musical "Jesus Christ Superstar", tanto per capirci.
Ma attento com'era alla "modernità", penso che alla fine anche l'austero cardinale gesuita avrebbe apprezzato questa bella preghiera del musicista anglosassone.
Avrei postato volentieri l'esecuzione della Netrebko, davvero notevole; ma il suo video è inguardabile.
Così ho preferito l'esecuzione della Sissel, il grande soprano norvegese, altrettanto efficace.
Pie Jesu, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem.
Pietoso Gesù, che togli i peccati del mondo,
dona loro la pace.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
dona loro la pace.
Rimarrà nei cuori della gente credente e non.
RispondiEliminaGrande Uomo di Chiesa.