Mi
scuseranno i puristi inglesi, ma ormai in Italia “gol” si scrive all’italiana;
per cui scordatevi “goal”.
E poi, come
potrebbero dire qualcosa gli inglesi, dopo il gol non concesso il 19/6 agli ucraini,
che avrebbe permesso a questi di pareggiare, e poi (da cosa nasce cosa...) magari di vincere e qualificarsi?
Una rete
sacrosanta, che hanno visto tutti, perfino noi da casa e senza bisogno di
replay. Tutti, tranne ovviamente quelli che la dovevano vedere: l’arbitro, il guardalinee
(meglio chiamarlo assistente dell’arbitro in ogni senso, la linea di porta non
l’ha vista proprio), e soprattutto l’arbitro
di porta, cioè quella persona pagata e messa accanto alla porta per vedere il
gol alla distanza di un metro; e non l’ha visto...
Sua Maestà Britannica
non è nuova a questo genere di regali. Chi non ricorda il gol fantasma di Hurst
graziosamente concessole nel 1966, con il quale vinse a Wembley i Campionati
del mondo contro la Germania? In quel caso fu un regalo al contrario. Il
pallone, il cuoio, la sfera (chiamatelo come vi pare) colpì la traversa e
rimbalzò fuori della linea di porta; ma venne concessa ugualmente la rete, di
cui non aveva visto neppure l’ombra.
Certo, l’Inghilterra
aveva in squadra il grande Bobby Charlton, oltre al bel Moore e al picchiatore Stiles.
Ma cosa si
dovrebbe dire della Germania? C’era gente come Haller, Beckenbauer,
Schnellinger, Emmerich, Overath, Seeler, ...
La vittoria doveva essere loro assegnata a priori, senza neppure giocare.
Non si può
dimenticare però neppure la rete non concessa all’inglese Lampard proprio contro la
Germania negli ottavi di finale degli ultimi Campionati mondiali 2010. Non penso ad una compensazione a scoppio ritardato, ma ad un'ennesima dimostrazione che i sensi
ingannano, come direbbe Cartesio.
Anche la clamorosa
rete non concessa quest’anno al milanista Muntari nella partita contro la Juventus,
che ha spianato il successo alla Vecchia Signora per il suo 30° scudetto (scudetto
meritatissimo, sia chiaro!), ha fatto grande impressione per la colossale topica arbitrale.
Ma dopo l'incredibile
svista in mondovisione dell’uomo di porta, voluto da Platini, non rimane che un’unica
soluzione: l’occhio bionico della tecnologia.
La
tecnologia non è né monarchica né repubblicana, né di destra né di sinistra, non
soffre di sudditanza psicologica né di risentimento verso le grandi. E non tifa
per nessuna squadra.
Non ha
sentimenti; ma sa far bene una cosa: si mette a fischiare se il pallone, il
cuoio, la sfera (chiamatelo come vi pare) varca la linea di porta.
Completamente.
Spariranno
così i due inutili e costosi uomini di porta, e soprattutto i gol fantasma.
L’unico
fantasma ad aggirarsi per l’Europa rimarrà solo quello del Manifesto di Marx.
Sei forte, Antonio...
RispondiEliminaChe memoria pure calcistica!
Il calcio mi piace, e ai tempi di Haller e B. Charlton giocavo anch'io (non nella Nazionale, però :-DD)
EliminaUn abbraccio leggero leggero, carissima Gianna, in questo solstizio estivo ;-))
Questo fantasma è duro da mandar via..un abbraccio Amicus..
EliminaNell
Carissima Nell, se ti riferisci ai gol fantsma, penso che con "occhio di falco", cioè con il sensore elettronico, svaniranno senza lasciar traccia.
EliminaSe invece ti riferisci al fantasma del comunismo, quello è già scomparso da un bel po'... Rimane nel Manifesto di Marx, e in qualche sovietico nostrale.
Un abbraccio
Amicus
Caro Antonio, non visualizzo l'ultimo tuo post.
RispondiEliminaForse, cara Gianna, ti riferisci ad una bozza di poesia che avevo erronemante postato ieri, ma che non mi soddisfaceva e quindi avevo immediatamente ritirata.
EliminaVedrò di adattarla oggi (forse);-)
Un abbraccio (leggero leggero, dato il caldo)... ;-)
Sul solstizio, infatti...
RispondiEliminaIl mio abbraccio per te è più fresco oggi.
A Torino avete passato un brutto momento, ho visto nel tuo blog, cara Gianna ;-)
EliminaDa noi sempre il sole che martella... Ho pubblicato il post, riveduto e corretto ;-)
Un bacione di saluto :-)