Tutti ci stiamo mobilitando per dare il nostro contributo economico alle popolazioni emiliane colpita dal sisma.
Non bisogna
però dimenticare un altro tipo di patrimonio, quello culturale. Non ci può
essere vera ripresa economica, senza una ripresa della propria identità
storica.
E storia
significa arte in ogni suo aspetto, che la terra emiliana nel corso dei secoli
ha saputo creare in maniera eccellente.
Modena e Ferrara e i loro territori non producono solo insaccati, lambrusco e grana padano; ma hanno saputo innalzare monumenti di raffinata bellezza, ora purtroppo deturpati o distrutti.
Modena e Ferrara e i loro territori non producono solo insaccati, lambrusco e grana padano; ma hanno saputo innalzare monumenti di raffinata bellezza, ora purtroppo deturpati o distrutti.
Anch’essi
devono risorgere dalle loro macerie, perché la
regione Emilia, recuperando il suo glorioso passato, possa guardare con
fierezza al proprio futuro.
C’è qualcosa
comunque che il terremoto non può distruggere: la musica.
E allora
presentiamo un brano del più grande musicista di queste terre oggi devastate: Girolamo Frescobaldi (1583-1643),
di Ferrara.
Formatosi
alla corte degli Estensi, dove operarono i
maggiori musicisti dell'epoca, egli non solo divenne il più grande
virtuoso di organo e clavicembalo, chiamato a Roma nella Basilica di S. Pietro, ma con le sue innovazioni
portò l’organo da strumento di supporto delle voci a quella centralità e
tipicità che troverà in Bach il vero e massimo erede.
Ascoltiamo
la “Toccata”, rielaborata per organo e violoncello dal cellista e compositore
catalano Gaspar Cassadò nel 1925.
In realtà si
tratta di un collage di tre Toccate frescobaldiane, genere nel quale il grande
musicista ferrarese fu autentico maestro, superato un secolo dopo solo da Bach.
Ieri, il presidente Napolitano emozionato ha garantito tutto il suo sostegno.
RispondiEliminaUn pensierino per te, sul mio blog dei premi.
Grazie del dono, carissima Gianna :-)
EliminaCome vedi, l'ho già portato a casa ;-)
Un abbraccio, e un bacio :-)