La mancanza o la perdita del lavoro è una delle piaghe della società attuale. Guadagnarsi il pane quotidiano sta diventando sempre più problematico. Lo dimostrano anche i tragici episodi di cronaca di questo inizio 2012; in tre mesi 23 suicidi per motivi di carattere economico.
In modo
particolare per i giovani il futuro non si presenta tanto roseo e anche se la spensieratezza
e un po’ d’incoscienza sono le caratteristiche dell’età, le prosaiche ed aride
cifre parlano chiaro: la disoccupazione giovanile è in forte aumento. In Italia
ha superato il 31 per cento: un giovane su tre (tra i 15 e i 25 anni) non trova
occupazione.
La cura da
cavallo per risolvere questa durissima crisi è in atto; speriamo che l’operazione
riesca perfettamente e il paziente non muoia. Ce lo auguriamo, per il bene di
tutti.
È di moda in
questi ultimi anni festeggiare il 1° Maggio con un megaconcerto in Piazza S.
Giovanni a Roma.
La musica è
sempre un segno di speranza. Quindi è la
benvenuta.
Ma io penso
che non basti né la cura da cavallo del governo tecnico Monti, né la musica
pop.
Occorre
tornare ai valori fondamentali del vivere civile, che sono la giustizia, la
solidarietà e l’equità. E con essi, il rispetto della vita, della famiglia, dei
principi morali espressi in modo esemplare nei comandamenti di Dio.
Senza il
riferimento a Dio Padre di tutti, senza la riscoperta di Dio, l’uomo
si perde e la società diventa sempre più disumana, come è davanti agli occhi di tutti.
E pensare che ci sono persone che sono convinte che la perdita di Dio sia un guadagno. Direbbe Gesù: ciechi che guidano altri ciechi e che finiscono in una fossa (cfr. Mt 15, 14).
E pensare che ci sono persone che sono convinte che la perdita di Dio sia un guadagno. Direbbe Gesù: ciechi che guidano altri ciechi e che finiscono in una fossa (cfr. Mt 15, 14).
Inutile
illudersi sugli aumenti delle tasse e delle accise, o sugli incentivi alle
imprese. Imu, Iva, Spread e compagnia bella diventano idoli e feticci, se pensiamo
che solo da loro venga la salvezza.
Senza il
Padre nostro che è nei cieli, che ci fa riscoprire il significato e la gioia del
vivere in questo mondo da fratelli e da figli di Dio, non può arrivare il pane quotidiano, e la
buona volontà per guadagnarlo e condividerlo.
Vogliamo
perciò fare un’aggiunta al megaconcerto sindacale di Piazza S. Giovanni. Aggiungiamo il “Padre Nostro” della "Messa dei Giovani" di
Marcello Giombini.
La preghiera
che Gesù ci ha insegnato, e le note del mondo beat.
Perché non manchi a nessuno, neanche oggi, il necessario per vivere.
Buona festa!
Io avrei sospeso il concertone, per dare un segnale forte.
RispondiEliminaI suicidi sono sulla coscienza di tutti...
La situazione non è proprio brillante, come ben sappiamo.
RispondiEliminaComunque, carissima Gianna, cerchiamo sempre di mantenere quella forza d'animo e quella serenità di spirito, così necessari nei momenti difficili.
La fede in Dio, oltre che nella buona volontà umana, non è solo un modo di dire.. ;-)
Un grande abbraccio :-))