Il campione di motociclismo Marco Simoncelli ieri ha concluso la corsa della sua vita.
In modo improvviso, tragico, a 24 anni.
Questa volta non è arrivato al traguardo della tappa, ma al suo traguardo finale. Non è salito sul podio del vincitore, quello che lui desiderava e per cui si batteva.
È salito su di un podio ancora più alto, irraggiungibile per chi calcola la vita come un contabile.
È caduto sull’asfalto di Sepang, in Malesia, a 200 km orari; in realtà con la sua Honda è volato in alto, oltre le nostre dimensioni, oltre ogni barriera umana, verso l’infinito.
Perché era un giovane cavaliere dell’infinito. Lo cercava nella velocità pura, nelle manovre più coraggiose, nella dedizione totale ad ogni corsa che affrontava.
Tutti noi abbiamo provato da giovani l’ebbrezza della velocità, sopra un qualsiasi mezzo, più o meno potente; tutti abbiamo sfidato qualche volta la morte guidando con sprezzo del pericolo, con una “incoscienza” che in seguito ci ha meravigliato.
In realtà, non era incoscienza. Era quel bisogno innato di vincere ogni limite, di superare ogni barriera, di sperimentare quella libertà di cui il nostro spirito non può fare a meno.
Marco Simoncelli è caduto lungo il percorso. Ma ha raggiunto la sua piena libertà.
Per mitigare il grande dolore di questa improvvisa perdita, e per onorare il coraggioso centauro italiano, campione del mondo nel 2008 nella classe 250, a lui dedico un brano di Franz Schubert.
È l’Improvviso Op. 90, D. 899, No. 1, in Do Minore, un grande brano musicale, suonato dal grande Krystian Zimerman.
Un degno omaggio ad un grande campione quale è stato Marco Simoncelli.
Un degno omaggio ad un grande campione quale è stato Marco Simoncelli.
Carissimo Amicus, su questa vicenda dove sai tu ho letto di tutto compreso assegnare colpe a tecnologia o ad altro. Secondo me, come scrissi qualche anno fa, il destino è già stato scritto in un grande librone e quando arriva l'ora della visita dell'Angelo della Morte non c'è nulla da fare. Dare colpe a quello o quell'altro è puramente accademico quando arriva l'ora che si vada a manetta su una motocicletta o si sia seduti sul divano a casa si va e basta.
RispondiEliminaTra una battaglia e l'altra stasera ho pure dovuto consolare mia figlia per un brutto voto nel compito di matematica (ci è rimasta proprio male), però diciamo che su 23 solo 1 ha avuto la sufficienza (anche se ho sempre cercato di spiegare che il 6 in matematica non vuol dire nulla in quanto significa che uno ha capito poco lo stesso), e così mal comune mezzo gaudio. In più in primavera andranno per uno scambio di una decina di giorni in Germania in un paesino vicino a Monaco. :-))
Passata la crisi della torta di ieri stile crisi missili cubani, ora mi dedico a ciò che mi riesce meglio: rompere le scatole nella Cloaca Maxima. :-))
Mandi!
Di certo, mio caro Mstatus, quando arriva quel momento, si parte. Importante (lo dico per me) è essere sempre pronti...
RispondiEliminaUn brutto voto, in un compito in classe a matematica... e chi non l'ha preso?? Hai fatto bene a consolare la figlia in crisi (deve essere proprio in gamba, altri si sarebbero subito autoconsolati) ;-) Se poi c'è stata una sola sufficienza, bisognerebbe dare un votuccio anche all'insegnante :-P
Un viaggio d'istruzione in Germania, con tanto di soggiorno in un paesino (m'immagino in famiglie) è un'ottima esperienza, sia per imparare l'ostrogoto, sia per l'acquisizione di una sana autonomia (controllata).
Mi fa piacere che i missili terra-terra non siano stati sganciati, ieri, nel tuo feudo allodiale. Così puoi dedicarti meglio al tuo sport preferito: caccia grossa in Cloaca :-D Ma senza vittime, si spera ;-)
Mandi!
Quando ero al Gaspare Bertoni il mio prof di matematica (Don Carmelo) se si combinava qualcosa(parlava in classe, ecc. ecc.) non puniva, soltanto aggiungeva ai consueti esercizi (già abbondanti) almeno una ventina di ulteriori esercizi per il giorno successivo. Dopo tanto tempo, lo ringrazio perchè la matematica l'ho imparata molto bene. Quando mia figlia era alle medie mi ricordo che durante una di quelle odiose riunioni scolastiche qualcuno se ne uscì dicendo che non si dovevano assegnare compiti in modo eccessivo. Ricordandomi di Don Carmelo dissi: e la matematica come si fa ad imparare senza fare esercizi? E' un po' la cosa che cerco di spiegare a mia figlia: se fai 10 espressioni magari impari pure a farle, se ne fai 100 poi ti vengono in modo automatico (metodo Don Carmelo). :-))
RispondiEliminaL'anno scorso fece una decina di giorni in Francia (sempre in un paesino vicino a Nancy) ed è rimasta soddisfatta anche perchè era ospitata da una famiglia islamica e al liceo fece anche un paio di lezioni di arabo (in quella scuola c'è pure quello tra le lingue). Quest'anno, invece, volevano andare in Inghilterra, ma costa un po' troppo e così si è optato per la Germania. Col corrispondente dell'anno scorso (il francese) è rimasta in contatto e poi nella primavera passata arrivarono i francesi qua da noi tra i furlans. Complessivamente una bella esperienza che spero si ripeta anche prossimamente con i "crucchi". :-))
Una volta, per la matematica, mi disse che lei ha non so quale parte del cervello più sviluppata rispetto ad un'altra che la porta maggiormente verso altre materie anziché verso la povera matematica. :-)) Che avrei dovuto risponderle? Gli dissi: va bene. In compenso dimostra molta facilità con le lingue e le "odiose" materie umanistiche, nonché una certa capacità a sapersi arrangiare oltre che di saperla raccontare. Tra l'altro una volta osservò che io sono un matematico e che non capisco certe cose.
Secondo me in matematica sia alle elementari, sia alle medie, e anche ora non ha trovato degli insegnati sullo stile di Don Carmelo. Don Casrmelo che all'inizio poteva sembrare severo ed odioso, ma che poi andando avanti portava ad una sfida nei suoi confronti nel senso di fargliela vedere che uno ci riusciva anche se magari doveva fare i salti mortali e starsene su oltre mezzanotte per fare tutti gli esercizi. In effetti facendone tanti poi era un piacere risolvere i suoi tentantivi di fregatura inserendo problemi complessi. Veniva quasi voglia di dirgli tiè!
:-))
Mandi!
Mi dispiace molto per la tragica morte di Marco.
RispondiEliminaChe il Signore assista la sua famiglia.
Questa morte mi pone tante domande, anche se penso che chi faccia un certo mestiere la metta in conto. Però mi chiedo se a 24 anni si è cosciente dei rischi che si corrono e si è pronti per affrontarli..di sicuro capiamo di quanto siamo fragili e per nulla onnipontenti. Ciao Amicus..Nell
RispondiEliminaPer la matematica, caro Mstatus, ti posso citare la risposta di Euclide al re Tolomeo, che gli chiedeva un via rapida per l'apprendimento della matematica. Euclide gli disse: "Nella matematica non ci sono scorciatoie".
RispondiEliminaUn po', come il tuo Don Carmelo (tosto il Don!) ;-)
Penso poi che la figlia si troverà bene in terra asburgica.
Si troverà quasi a casa propria... ;-)
Un caro saluto!
Hai ragione, cara Gianna. Tutti noi ci rattristiamo per il campione Marco; ma ora dobbiamo essere molto vicini con l'affetto alla sua famiglia, provata da questa tragica morte del loro caro.
RispondiEliminaChe il Signore li assista, e accolga Marco nella pace.
Cara Nell, il motociclismo, così come le corse automobilistiche, è uno sport pericoloso; ma raramente accadono fatti tragici di questo genere.
RispondiEliminaÈ più pericoloso viaggiare in autostrada, quando si sorpassa un tir...
Certo, un po' d'incoscienza ci deve essere in questi piloti. Ma si deve dire che oggi le macchine e le piste hanno raggiunto livelli di sicurezza molto elevati.
Ma non sarà mai possibile eliminare ogni pericolo. E i piloti lo sanno.
Ciao!