Oggi inizia l’estate. E noi vogliamo iniziare alla grande, con una poesia a lei dedicata (estate è femminile).
Si tratta di un frammento lirico del poeta greco Alceo, vissuto circa 600 anni avanti Cristo a Mitilene, in Asia Minore, contemporaneo e amico della poetessa Saffo.
Lo riportiamo innanzitutto nella lingua originale, anche perché la scrittura greca è così bella che sembra una pittura.
E poi perché, a mio parere, questa poesia è forse la cosa più efficace scritta sull’estate.
Si noti l’asciutto realismo della lirica alcaica; ogni verso è una pennellata di colore.
E quell’inizio indimenticabile: “Bagna di vino i polmoni…” (tènghe pnèumonas òino...).
Bagna di vino i polmoni, poiché l’astro compie il suo giro,
la stagione è opprimente e tutte le cose sono assetate per la calura.
Tra le foglie dell’albero frinisce petulante la cicala [
e il cardo fiorisce. Ora le donne sono più procaci,
e gli uomini deboli, poiché [e] testa e ginocchia Sirio
infiacchisce.
(Traduzione Amicusplato)
Foto in alto: La colazione dei canottieri (1880-82), Pierre-Auguste Renoir, Phillips Collection, Washington
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