Nel centenario dell'inizio della Grande Guerra (1915) voglio onorare la memoria dei nostri eroici soldati che riuscirono a sconfiggere l'impero austro-ungarico e portare a termine l'unificazione d'Italia.
Oggi, con l'avvento dell'Unione Europea, ci si augura che l'epoca delle guerre sia finita per sempre. Ma c'è voluto l'immane sacrificio di centinaia di migliaia di giovani vite per capirlo, oltre ad una seconda ed ancor più sanguinosa guerra mondiale.
Nella Grande Guerra una delle battaglie più terribili fu quella combattuta sul Monte Ortigara (1917), punto strategico per il controllo delle vallate venete. Si trattò di un tragico insuccesso e di un autentico bagno di sangue. Migliaia le vittime; il canto dell'Ortigara, che postiamo, ricorda il sacrificio di 20.000 alpini: "Ventimila siamo stati, ventimila siamo morti".
Anche in altri canti della montagna ("Ta-pum", "Dove sei stato mio bell'alpino") torna il nome dell'Ortigara; un tragico ricordo, ma anche eroica testimonianza di amore per la patria.
Che né il tempo, né l'Unione Europea, né altro ancora, potrà mai cancellare.
Ortigara
O vecchio alpin.
Vecchio alpin dell'Ortigara
ti ricordi queste rocce
questi sassi, queste fosse,
questa valle senza fior.
Vecchio alpin dell'Ortigara
fui colpito dal cecchino,
tanti anni son passati
la ferita è ancora qua.
Ventimila siamo stati,
ventimila siamo morti;
mamma mia quante croci,
quante croci di dolor.
Ortigara, Ortigara,
monte santo dell'alpino,
la tua croce invoca al cielo
solo pace, sol pietà.
Ventimila siamo stati,
ventimila siamo morti;
mamma mia quante croci,
quante croci di dolor.
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