Il nome di Erode è sinonimo di infamia. La strage dei
bambini di Betlemme, da lui voluta per eliminare Gesù, “pericoloso” concorrente
al trono della Giudea, rimane come macchia indelebile di crudeltà disumana.
A Peshawar (Pakistan) ieri è stata perpetrata un’altra
orrenda strage di innocenti. Non più la sete del potere, come in Erode, ma
soprattutto l’odio contro il sapere ha mosso i terroristi talebani. Per questi barbari criminali la scuola è un nemico da combattere, e per l'orrendo massacro hanno scelto proprio un grande plesso scolastico.
Sono state uccise circa 150 persone, la maggior parte delle quali giovani e giovanissimi studenti. Una maestra è stata cosparsa di benzina
e bruciata viva davanti ai suoi alunni. Oltre un centinaio i feriti, moltissimi dei quali in condizioni
gravi.
Per Erode il nemico era il nato Re dei Giudei. Per i
talebani sono i giovani che studiano e vogliono emanciparsi.
Sia l’uno che gli altri hanno un nemico in comune: un mondo
nuovo, in cui la dignità e la regalità dell’uomo e della donna consistano
proprio nel desiderio della conoscenza e della verità.
“La verità vi farà liberi” ha detto Gesù.
Ma a quanto pare, ci sono ancora nel mondo coloro che
vogliono soffocare la verità, anche spargendo terrore e sangue innocente.
Senza riuscire nell’infame intento.
Alla diciassettenne studentessa pakistana Malala, vittima dei talebani per
gli stessi motivi, è stato attribuito pochi giorni fa il Premio Nobel per la Pace.
E Gesù era già lontano dai soldati di Erode...
Nella foto in alto: Pulpito della Chiesa di S. Andrea a Pistoia (1301). Capolavoro di Giovanni Pisano. Formella della "Strage degli Innocenti" (cliccare sull'immagine per vedere i particolari della tragica scena scolpita dal grande artista).
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