Un gelido vento dal Casentino (o forse direttamente dalla Scandinavia) porta in città folate di nevischio, mentre un cielo cinerino promette altre abbondanti precipitazioni di stelline a sei punte.
Non amo l’inverno. Il freddo mi congela le idee, mi rattrappisce i muscoli e mi limita la libertà nei movimenti. Preferisco il caldo afoso dell’estate.
Così, quando mi trovo prigioniero in casa, potrà sembrare strano, mi piace guardare paesaggi innevati, pensare alla sterminata distesa di ghiaccio della Siberia o andare alla ricerca dell’ultima Tule.
Forse sarà la sindrome di Stoccolma...
Proprio per questo, sento il bisogno di riascoltare quella che per me è la musica più bella: il Canto di Solveig, dal Peer Gynt di Ibsen; ma senza le parole, solo la musica di Grieg. Che non era di Stoccolma, ma di Oslo.
Ma sempre in Scandinavia siamo.
Ah, il Canto di Solveig! Dopo, posso anche affrontare una tormenta di neve...
Grazie, finalmente ho provato qualcosa in una giornata un po' "fredda", e anch'io amo il Sol leone.
RispondiEliminaUn po' di calore sentimentale ci vuole, per sciogliere il cuore di ghiaccio del Generale Inverno.. ;-)
RispondiEliminaCiao, Luca, e grazie del tuo apprezzamento :-)
Musica stupenda!
RispondiEliminaCaro Antonio, sono freddolosa, ciò nonostante preferisco il gelo all'afa opprimente estiva.
Vuol dire che ci completiamo.
Un abbraccio caldo caldo
Grazie, Gianna, del tuo abbraccio caldo :-))
RispondiEliminaLo so che preferisci l'inverno. Altrimenti, come potresti abitare a Torino? ;-)
Un abbraccio forte :-))