Dopo aver ricordato S. Anna, la mamma della Madonna, non si può lasciar passare il 26 luglio senza far riferimento anche al papà della Beata Vergine Maria, e cioè S. Gioacchino.
Solo così la festa è completa.
Gli onori a S. Gioacchino li facciamo fare a colui che a questo nome ha fatto grande onore con la sua arte: Gioacchino Rossini (1792-1868).
Il genio di Pesaro non sarà stato uno stinco santo, ma con la sua musica ci ha fatto gustare un po’ di paradiso.
Si deve anche dire, per amor del vero, che quando Rossini smise di scrivere le sue opere, nel 1829, ruppe poi il lungo “silenzio musicale” soprattutto per onorare la sua fede cattolica, con un grande Stabat Mater e soprattutto con la Petite Messe Solennelle (1863).
Una Messa che egli definiva “un peccato di vecchiaia”, che voleva fosse cantata solo da 12 persone, come gli apostoli, e per la quale sperava di ottenere clemenza da Dio per i peccati di giovinezza.
Come si fa a non concedere un posto nel coro dei santi a uno che ha composto un simile capolavoro?
Ho scelto il versetto finale del Gloria, “Cum Sancto Spiritu”, trattato in forma di fuga (le varie sezioni del coro si rincorrono nel proporre il vivace tema musicale), perché Gioacchino dimostra di possedere quello spirito divino che solo può ispirare musiche così sublimi.
L’accompagnamento della Petite Messe è il pianoforte e un harmonium a pedali.
Il massimo del risultato, col minimo degli strumenti. E a prima vista, così discordanti (il profano e il sacro insieme!)
Genio.
Nel video che postiamo, l'esecuzione lascia molto a desiderare.
Ma ho voluto scegliere questa per dimostrare che, comunque si canti, la musica di Gioacchino Rossini lascia sempre ammirati per la freschezza inventiva, oltre che per la sublime bellezza.
Comunque bella!
Ma ho voluto scegliere questa per dimostrare che, comunque si canti, la musica di Gioacchino Rossini lascia sempre ammirati per la freschezza inventiva, oltre che per la sublime bellezza.
Comunque bella!
Cum Sancto Spiritu,
in gloria Dei Patris. Amen.
Con lo Spirito Santo,
nella gloria di Dio Padre. Amen.
purtroppo, ora che sei tornato a farci gustare quei pezzi di musica non li registro bene, ma ne parli in un modo che mi viene voglia di comprerne un cd, che ne dici dello stabat mater? ciao Luca
RispondiEliminaSe non hai la Petite Messe Solennelle, la devi assolutamente comprare :-)) Ovviamente, nell'edizione originaria, con accompagnamento di 2 pianoforti e harmonium; non quella orchestrata,sempre da Rossini, ma che è meno brillante e più pesante.
RispondiEliminaLo Stabat Mater di Rossini alterna momenti di grande pathos ad altri meno riusciti. Alcuni brani sono celeberrimi (ma nel web è tutta presente).
Ciao!
Ho imparato una cosa in più su Rossini.
RispondiEliminaBene aver ricordato San Gioacchino.
Abbraccio Antonio.
Non solo le nonne, neh? ;-)
RispondiEliminaUn grande abbraccio, carissima Gianna :-))