Siamo ormai in prossimità della festa di Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sopra gli apostoli.
Domenica prossima è la "Pasqua rosa".
Domenica prossima è la "Pasqua rosa".
Pentecoste in greco significa 50; cinquanta giorni dopo la Pasqua. Il tempo trascorso di sette settimane.
Un numero che esprime pienezza.
È la pienezza della rivelazione di Dio. Lo Spirito Santo, in forma di lingue di fuoco, si posa sopra gli apostoli e accende in essi il fuoco del suo amore. Un fuoco che nessuno riuscirà più a spegnere.
Dona loro anche il linguaggio necessario per esprimere “mirabilia Dei”, le meraviglie di Dio (At 2, 11).
Lo Spirito è libertà, è creatività, è novità di vita. La vita nello Spirito è “sobria ebbrezza” (sobria ebrietas) dice, con bellissimo ossimoro, un inno liturgico.
Ogni cristiano ha ricevuto il dono dello Spirito Santo nel Battesimo e nella Cresima.
S. Paolo definisce perciò l’uomo come “tempio dello Spirito Santo” (1 Cor 6, 19), un’espressione che dà la misura della grandezza e della inesauribile speranza che sostiene dall’interno la vita di ciascun battezzato.
Avvertiamo in modo particolare la presenza dello Spirito quando preghiamo.
La preghiera è lasciarsi inebriare dalla presenza di Dio, è rendersi conto di persona che non siamo mai soli e che Dio è più forte delle difficoltà della vita.
La preghiera ci fa vedere con occhi più limpidi attraverso lo smog dell’inquinamento umano.
Ed è il riparo sicuro contro ogni tipo di assalto avversario.
In attesa della Pentecoste, voglio pregare con un appropriato canto di Taizé: “Tui amoris ignem”.
Quattro voci miste, più i solisti e strumenti vari.
Le parole sono della liturgia della Pentecoste. La musica del grande Jacques Berthier.
Veni Sancte Spiritus, tui amoris ignem accende.
Veni Sancte Spiritus, veni Sancte Spiritus!
Vieni Santo Spirito, accendi il fuoco del tuo amore.
Vieni Santo Spirito, vieni Santo Spirito!
Vieni Santo Spirito su di me.
RispondiElimina"Ed è il riparo sicuro contro ogni tipo di assalto avversario".
E' così, l'ho sperimentato, caro Antonio.
Abbraccio
Non per niente lo Spirito Santo è chiamato "Paraclito", che significa "Consolatore" e "Difensore" al tempo stesso... :-)
RispondiEliminaAnch'io mi affido allo Spirito Santo. E ne trovo sempre l'aiuto necessario.
Un grande abbraccio, mia cara Gianna :-))