Oggi è la festa della SS. Trinità.
La nostra attenzione è rivolta perciò a Dio; non solo nella sua esistenza, ma nella sua essenza, nella sua realtà più intima.
Quando siamo ragazzi la fede in Dio è ingenua, direi quasi spontanea.
Poi, crescendo, la ragione si pone domande sempre più esigenti, e cerca risposte sempre più esaustive.
La fede in Dio è messa alla prova, ma niente può sostituirla. Ogni altra risposta appare insufficiente.
La nostra ragione e i nostri sentimenti trovano piena risposta alle domande di senso della vita e della realtà che ci circonda solo se fanno riferimento ultimo a Dio.
Anche il problema del male ci parla di Lui, poiché noi sentiamo il male come un nemico da combattere e il bene come una meta da raggiungere. Questo significa che, pur nei nostri limiti, portiamo l’impronta di un Creatore buono, e che il male è un “corpo estraneo” da isolare e da espungere.
Ma ciò che la nostra ragione ci fa solo intuire, trova piena rispondenza nella persona e nel messaggio di Gesù Cristo. Egli porta a compimento la rivelazione di Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo, nel nome del quale possiamo proclamarci suoi figli.
Quando poi la nostra vita ha percorso un bel tratto di cammino, e gli ardori giovanili si vanno smorzando, ci accorgiamo che le parole appaiono sempre più inadeguate e il desiderio più grande è lasciar parlare soprattutto Lui, che ci insegna con la sua Parola e ci conforta con il suo Spirito.
E sempre più cresce il desiderio di lasciare da parte i discorsi e di affidarsi alla preghiera.
La preghiera ha un fascino irresistibile. Così pure il canto, che unisce alle parole la forza e la dolcezza della musica.
L’uomo è fatto per Dio, e Dio lo attrae a sé con la bellezza.
Bach apponeva spesso alle sue composizioni la sigla S. D. G. (Soli Deo Gloria), solo a Dio la gloria!
Dante fa dire a Piccarda Donati che solo nel fare la volontà di Dio c’è vera pace:
“E ‘n la Sua volontade è nostra pace:
ell’è quel mare al qual tutto si move
ciò ch’ella cria e che natura face” (Par III, 85-87).
Il Credo è la professione di fede in Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo.
Propongo all'ascolto quello dei miei anni giovanili: una fede scandita da chitarre elettriche e batteria, nella indimenticabile musica di Marcello Giombini, eseguita dal complesso romano The Bumpers nel 1966.
Grazie del tuo post, amico caro...
RispondiElimina...mi rammarico (e NON mi giustifico) per non avere trovato il tempo di preparare un post attinente questa Grande Realtà...
...spero i miei lettori gradiranno una pubblicazione "differita"...non è MAI tardi, x parlare delle cose di Dio...
Abbraccio*
Maddy
Non è mai troppo tardi per parlare di Dio, carissima Maddy :-)
RispondiEliminaIl tempo lo manda Dio, no? ;-)
Un abbraccio affettuoso :-)
Antonio