venerdì 25 febbraio 2011

L'amore, una sintesi di opposti




Il mondo arabo in rivolta, la Libia in fiamme, migrazioni di popoli interi, e l’Italia è la più diretta interessata.

Giorni drammatici, quelli che stiamo vivendo; forse l’alba di un mondo nuovo, ma attraverso il “travaglio del negativo”, per usare un’espressione di Hegel.

“Si parva licet componere magnis”, se è permesso paragonare le piccolezze del nostro mondo del web con questi drammatici cambiamenti epocali, si deve dire che anche nei cosiddetti aggregatori, o social networks, non mancano motivi di contese e incomprensioni.

Mi pare, anzi, che sia sempre più difficile dialogare con argomenti e senza insulti. In genere le due cose sono inversamente proporzionali: meno si argomenta, più si insulta.

Il web è un mezzo potentissimo. Lo testimoniano queste rivolte che stanno sconvolgendo il chiuso mondo musulmano e che sono iniziate proprio grazie alla comunicazione via internet.

Ma internet può essere anche il mezzo di esasperazione delle idee e di una conflittualità permanente.
Il contrario insomma di quello che dovrebbe essere: “connessione”, “rete” virtuale, in cui le idee si confrontano con reciproco rispetto.

La musica è certamente qualcosa che unisce.

Questo brano di Robert Schumann (1810-1856) ne è una sicura prova. Si tratta del primo dei tre “Fantasiestücke”, op. 73, per clarinetto (o violoncello) e pianoforte: “Zart und mit Ausdruck” (delicato e con espressione), in La minore.

Venne scritto nel 1849, a Dresda, mentre ancora in Europa continuava il “quarantotto” (1848-49), cioè la rivoluzione che scosse lo “status quo”, e diede inizio ad una nuova “primavera di popoli”, tra cui anche l’Italia.

Scrisse in questa occasione Schumann: “Bisogna creare, finché non si leva il giorno”.

Un brano che colpisce per la sua appassionata e avvincente linea melodica, quasi un pianto di amore.
Il pianoforte accompagna e dialoga con un ritmo scandito da terzine, mentre il violoncello procede con un lineare andamento binario.

Questo contrasto dà movimento e colore a tutto il brano.

L’amore non è mai qualcosa di statico, e spesso è proprio una sintesi di opposti, come direbbe ancora una volta Hegel.

6 commenti:

  1. Hai così ragione, Antonio.
    L'amore è un moto perpetuo, che per evolversi ha però bisogno di noi... ...che dovremmo fare dell'umiltà il nostro stendardo...

    Un caro abbraccio*

    Maddy

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  2. Eh sì, senza l'umiltà, che ci fa guardare gli altri con simpatia, l'amore non può emergere, né svilupparsi.

    Grazie, Maddy, della tua presenza a questa ora (per me è un'ora abituale...) ;-)

    Un abbraccio e un buona notte :-))

    Antonio

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  3. sembre grande sei a mettere come una lente di ingrandimento le problematiche, la vita dello spirito,è come se astraessi dalla moltitudine confusionaria del quotidiano quel particolare che diventa eterno. PS.Anch'io spero che que moti del Nordafrica siano la confusione che portera ad un ordine socilamente positivo per una società basata sui diritti umani.

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  4. Oggi in particolare...voglio pensare all'amore che "il mondo move"

    Ho un anno in più!

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  5. Auguri infiniti, carissima Gianna!!!

    Dobbiamo festeggiare con le tutte le bollicine del Piemonte :-))))

    Un abbraccio affettuoso e un bacio; anzi, due o tre... :))

    Antonio

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  6. Carissimo Luca,

    mi sono permesso di dare la precedenza a Stella (Gianna) per il suo compleanno. Un dovere cavalleresco :-))

    Ti ringrazio dei tuoi complimenti :-)

    Cerco di trovare qualche aspetto, nel magma della realtà attuale, che apra alla speranza.

    La musica poi aiuta sempre a scoprire il meglio che è dentro di noi.

    Grazie di nuovo per il tuo commento :-))

    Buona giornata!

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