Il 25 gennaio è la festa della Conversione di S. Paolo.
Il persecutore, il bestemmiatore e il violento Saulo di
Tarso (sto usando gli epiteti che lui stesso si attribuisce) viene folgorato sulla
via di Damasco dalla chiamata di Cristo, che lo trasforma nell’Apostolo delle
genti (At 9, 1-19; 22, 1-21). Era l'anno 36 dopo Cristo.
Da ora in poi si farà chiamare Paulus, cioè “piccolo”.
In realtà di piccolo in S. Paolo non c’è nulla. In lui tutto
è portato fino ai limiti delle possibilità umane, per amore di Cristo:
“Cinque volte sono stato flagellato, tre volte battuto con
le verghe, una volta lapidato, tre volte ho fatto naufragio, un giorno e una
notte in balia delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiume, pericoli di
briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nelle
città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi
fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti
digiuni, freddo e nudità. E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la
preoccupazione per tutte le Chiese” (2 Cor 11, 24-28).
“Rendo grazie a colui che mi ha dato forza, Cristo Gesù Signore
nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero; io
che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma
mi è stata usata misericordia” (1 Tim 1, 12-13).
Quella conversione ha cambiato non solo la vita di Saulo di
Tarso, ma la vita di un’infinità di persone.
Tra queste, metto anche la mia. Non avevo capito bene il valore della
fede in Cristo finché non ho letto e non mi sono "incontrato" con le lettere di S. Paolo; specialmente la lettera ai Galati, un inno alla libertà di coscienza, alla
liberazione portata da Cristo, contro tutti i perbenismi, i moralismi e i
condizionamenti da qualunque parte provengano:
“Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state
dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal
5, 1).
“Non c’è più giudeo né greco, non c’è più schiavo né libero,
non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3,
28).
“Quanto a me, non ci sia altro vanto che nella croce del
Signore nostro Gesù Cristo. Non è infatti la ciconcisione che conta, né la non
circoncisione, ma l’essere nuova creatura” (Gal 6, 14-15).
Chi afferma che la fede cristiana è solo una serie di regole e di
precetti, non ha capito nulla del Cristianesimo.
L’Apostolo Paolo gli direbbe: “Se uno è in Cristo, è una
creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (2
Cor 5, 17).
E la vita di S. Paolo ne è la prova più convincente.
Dall’Oratorio “Paulus” (1836) di Felix Mendelssohn-Bartholdy il
Coro "Wie lieblich sind die Boten".
Lo presento nella versione inglese, con un coro giovanile del Colorado e l'accompagnamento di pianoforte (anziché dell'orchestra).
Non è il massimo della perfezione, ma si può comunque gustare la freschezza dell'opera di Mendelssohn.
How lovely
are the messengers that preach us the gospel of peace.
To all the nations is gone forth the sound of their words, throughout all the
lands their glad tidings.
Quanto sono amabili i messaggeri che ci annunciano il
vangelo di pace.
A tutte le nazioni è giunto il suono delle loro parole, per
tutta la terra la loro lieta notizia.
(Paolo, Lettera ai Romani, 10, vv. 15 e 18).
(Paolo, Lettera ai Romani, 10, vv. 15 e 18).
Condivido in pieno, caro Antonio, e grazie di aver condiviso qui la tua esperienza d'incontro con S.Paolo.
RispondiEliminaBella la musica e ricca davvero di freschezza.
Buona settimana!!!
Grazie a te, carissima Annamaria, per l'apprezzamento :-)
EliminaSì, l'incontro con S. Paolo è stato davvero liberante.
E non sto facendo della retorica ;-)
Buona settimana anche a te! Con un grande abbraccio :-)
Grazie, Antonio.
RispondiEliminaSono andata a leggere la lettera si San Paolo ai Gàlati e ora mi sento un po' più "una creatura nuova"...
Ti abbraccio forte.
La lotta di S. Paolo contro il fariseismo e contro tutti i condizionamenti del paganesimo(schiavitù, guerra, razzismo, etc.) in questa lettera trova espressioni che rimangono esemplari per sempre.
EliminaProprio "creature nuove", carissima Gianna, guidate dallo Spirito :-) È questa la liberazione portata da Cristo, e che Paolo ci ha magnificamente spiegato.
Un grande abbraccio affettuoso :-)