La solennità della Madonna Assunta in Cielo è la gloria di Maria, Madre di Dio, "umile ed alta più che creatura".
Infiniti nel corso dei secoli gli omaggi alla Regina del Cielo da parte degli artisti, oltre che ovviamente del popolo cristiano, come aveva predetto Maria stessa nel cantico del Magnificat: "Tutte le genti mi chiameranno beata".
Voglio offrire a Maria, Regina del Cielo un bellissimo mottetto, di Gioacchino Rossini (1792-1868). Sappiamo che il genio pesarese nella sua tarda età si dedicò volentieri alla musica sacra, lui che in precedenza aveva cantato altri aspetti della vita umana, nella vasta gamma delle sue espressioni, dal comico al tragico, dal grottesco al sublime.
Rossini chiamò, in modo simpatico, queste tardive composizioni religiose "peccati di vecchiaia" (péchés de vieillesse), e - come lui stesso scrive a proposito della Petite Messe Solennelle - sperava con questi di poter essere perdonato da Dio per quelli di gioventù.
Capolavori come la Petite Messe Solennelle (1863) o lo Stabat Mater (1841) meriterebbero da soli il perdono di ogni peccato e la gloria eterna, in cielo e in terra...
Il fatto è che tra le altre composizioni tardive troviamo spesso brani dedicati alla Madonna, segno di un cuore sicuramente devoto. Tra di essi troviamo quello che oggi viene qui postato, e una incredibile (ma per Rossini tutto è musicalmente possibile) "Ave Maria, su due note", un canto per solista e pianoforte. Il solista canta l'Ave Maria su due sole note: sol e la bemolle!
La posterò in altra occasione.
Ora ascoltiamo la "Salve, o Vergine Maria". Spesso il brano è detto impropriamente "Salve Regina", o anche "Ave Maria", come nel video presente. È a quattro voci miste (Soprani, Contralti, Tenori, Bassi) con accompagnamento di pianoforte), e datato 20 marzo 1850. Rossini non era poi così vecchio...
Discreta l'esecuzione (e la pronunzia) del Coro di Bandung (Indonesia).
Buona festa dell'Assunta e buon Ferragosto!
Salve, o Vergine Maria. Salve, o Madre in ciel Regina.
Sulla terra il guardo inchina, de’ tuoi figli abbi pietà.
Sulla terra il guardo inchina, de’ tuoi figli abbi pietà.
Tu di sol tutta vestita, Tu di stelle incoronata,
Tu speranza, Tu avvocata, del tuo popolo fedel.
Tu speranza, Tu avvocata, del tuo popolo fedel.
Salve! (ripete).
"Mamma, pensaci tu", così nell'omelia di oggi, don Luigi ci ha raccomandato di pregare...
RispondiEliminaPietà di noi, Madonnina, io aggiungo.
Bacione, Antonio.
Forte don Luigi! In effetti la Mamma è sempre la mamma, specialmente quella del Cielo :-))
EliminaGrazie, carissima Gianna!
Un abbraccio :-))