L’orrenda e assurda strage nella
scuola elementare di Newtown (Connecticut), in cui ieri sono stati uccisi a colpi
di arma da fuoco da un giovane squilibrato 26 persone, tra cui 20 bambini, ci rende
sgomenti.
Non credo che basti la parola “squilibrio
mentale” per spiegare un simile efferato gesto, che ne ricorda purtroppo molti altri
simili.
Lo squilibrio ha invaso ormai i
centri nervosi della società umana, per cui non passa giorno in cui non si
debba fare la tragica conta dei morti ammazzati, delle violenze, delle rapine e
di ogni altro genere di delitti.
Tutti si stracciano le vesti, come
Caifa nel sinedrio. Si ricorre preoccupati al parere di psicologi e di “esperti”
(di che?)
E non si vuol vedere che oggi vengono
sistematicamente abbattuti i pilastri dell’umana convivenza, e in primo luogo
il rispetto della vita e la sacralità della famiglia.
Quando una società si permette di
poter fare a meno delle leggi morali, impresse da Dio in ogni coscienza, e
quando lo Stato abdica alla tutela di questi valori fondanti, anzi è il primo a
smantellarli, allora non c’è bisogno delle profezie dei Maya. Il mondo finirà
non per colpa di alieni o di asteroidi impazziti, ma per opera dell’uomo
stesso.
Mancano dieci giorni al Natale di
Nostro Signore Gesù Cristo.
Qualcuno pensa che si possa fare a
meno della presenza di Cristo. E ritiene che per Lui non ci sia più posto nel
mondo attuale (la storia si ripete...).
Ma Gesù Cristo viene in mezzo a noi per
insegnarci a vivere da uomini e non da belve feroci o da esseri disperati.
Per onorare le vittime della strage
di innocenti di ieri, e per iniziare nonostante tutto la Novena di Natale nel segno della
speranza, propongo l’appassionata invocazione “Veni, Domine” (Vieni, o
Signore!) musicata da Felix Mendelssohn-Bartholdy.
Lo stupendo mottetto è a 3 voci femminili, con accompagnamento di organo (nella clip, pianoforte).
"Vieni, Signore!" Un’invocazione di cui il mondo deve
riappropriarsi, se vuole ancora sussistere.
Veni Domine et noli tardare.
Relaxa facinora plebi tuae
et revoca dispersos in terram tuam.
Excita Domine potentiam tuam
et veni ut salvos nos facias.
et veni ut salvos nos facias.
Veni Domine et noli tardare.
Vieni, Signore, e non tardare!
Perdona i delitti del tuo popolo
e riunisci i dispersi nella tua
terra.
Suscita, Signore, la tua potenza
e vieni a salvarci!
e vieni a salvarci!
Vieni, Signore, e non tardare!
Tragedia terribile...
RispondiEliminaAngoscia e dolore mi pervadono per i piccoli innocenti.
Tanta vicinanza alle famiglie.
Le maestre, con la preside e il custode, hanno dato la vita per salvare gli alunni.
EliminaUn grande esempio di eroismo. L'ultima lezione l'hanno scritta con il loro sangue.
Nell'orrore della strage, risplende questa luminosa e suprema testimonianza di amore.
Buona domenica, Maestra Gianna :-)
Il mio "grazie" è anche per te!
RispondiEliminaTi ringrazio di cuore, mia cara Gianna :-)
EliminaHo cercato di contraccambiare a mio modo il tuo bellissimo post dedicato "agli amici veri" ;-)
Un abbraccio :-))