martedì 20 novembre 2012

L'abito (non) fa il monaco




Domani ricorre la festa della patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Si può onorare la benemerita Arma ricordando i gesti valorosi ed eroici di singoli militari, come Salvo D’Acquisto e Carlo Alberto Dalla Chiesa, o famose azioni di guerra, come la Carica di Pastrengo (1848) e la battaglia di Gondar (21 novembre 1941).
Ma si può ricorrere anche all’umorismo di un regista come Sergio Corbucci e all’ inimitabile recitazione di Totò in veste di maresciallo dell’Arma.

Nel film “I due marescialli” (1961) Totò  è un ladruncolo  (Antonio Capurro) che per sfuggire alla cattura indossa abusivamente la divisa di maresciallo dei carabinieri. Ma, a differenza del famoso adagio, l’abito alla fine fa il monaco, e di fronte alla ferocia del tenente Kessler e dei nazisti, è pronto a sacrificarsi da vero carabiniere per salvare degli innocenti.

http://youtu.be/t8ksPZutmn8

Molte sono le scene cult del film, ma la più esilarante è quella della “pernacchia”. Kessler nel bel mezzo di un discorso alla piazza si becca una solenne pernacchia. Il malandrino peto vocale è opera del maresciallo Capurro. Nel tentativo di scoprire il colpevole, Kessler è indotto dallo stesso Capurro a riceverne in faccia altre tre, “autorizzate” da lui medesimo, e una quarta ancora da parte del maresciallo.
Grottesca fino al sublime (se così si può dire, parlando di una cosa tanto infima) la dissertazione di Totò sulla pernacchia: “Bisognerebbe stabilire i connotati di questa pernacchia. Ci sono pernacchie acute, roboante (sic!),  lunghe, corte, medie...”

I “connotati” della pernacchia.... Grande Totò!

Subito dopo Charlie Chaplin egli è, a mio avviso, il più grande attore comico della storia del cinema.
Non ha ricevuto Oscar per le sue interpretazioni né per la carriera.

Ma, con buona pace di Hollywood e di tutto lo “star system”, geniali si nasce e Totò lo nacque, modestamente.

Domani onoreremo, con altro post, la patrona dell'Arma, la "Virgo Fidelis".


Nessun commento:

Posta un commento