In questa settimana, non solo nel mondo, ma anche a me (nel mio piccolo) è capitato un po’ di tutto.
Non starò a scrivere la “historia calamitatum mearum”, la storia delle mie disavventure, sia perché quel libro è già stato scritto da Abelardo, e poi perché mi è capitato di tutto, sì, ma non quello che toccò al povero Abelardo...
Tra l’altro, scrivo a fatica, perché ho una mano fasciata dal pronto soccorso... pronto per modo di dire.
Scriverei ugualmente con due dita, anche senza la mano sinistra fasciata; ma di certo sarei più veloce e meno impacciato. Il dolore ora è passato...
Mi ci vuole un po’ di buona musica, rasserenatrice.
Posterò Shostakovich; sì, il sovietico Dmitri Dmitrievich Shostakovich (1906-1975), quello serioso, che piaceva a Stalin e a tutto il Politburo (non sempre, però).
Al Politburo lascio le sue musiche di regime.
Io mi accontento della “borghese” Jazz Suite No. 2, e precisamente il VI movimento, il secondo Valzer, del 1938.
Il valzer ballabile è associato comunemente al nome di J. Strauss; ma non bisogna dimenticare la grande tradizione russa; basti pensare a Tchaikovskij.
E così, anche nella tetra Unione Sovietica questo leggero passo di danza è riuscito a spuntare fuori, e proprio per opera del più “sovietico” dei musicisti.
Puoi soffocare un uomo, ma non i suoi sentimenti...
Musica, prego!
Proprio un bel respiro rigenerante, mi piace quando la musica è meno cervellotica ma costriusci, che tecnicamente non socome si chiamano,ma intendo quei pezzi melodici, che all'inzio sembrano non importanti, poi diventano l'ossatura del pezzo, Grazie ancora per i tuoi contributi. Per la mano spero non sia grave, Luca
RispondiEliminaCaro Antonio, cosa ti è successo?
RispondiEliminaMi dispiace molto, questa settimana rovente ne ha combinate di tutti i colori.
Fammi sapere.
Una carezza alla mano sinistra, per fortuna.
Quando si lascia spazio ai sentimenti più semplici e più belli, nell'artista scatta l'ispirazione :-)
RispondiEliminaUn valzer, un soffio, un leggero passo di danza; ma scritto da chi la musica sapeva scriverla, e l'ha messa a servizio del sentimento più spontaneo: la gioia di vivere.
Grazie, Luca, del tuo apporto, sempre prezioso :-))
La bella musica di questo valzer, associata alla tua carezza alla mia mano sinistra infortunata, hanno già ottenuto un effetto "terapeutico"... ;-)
RispondiEliminaGrazie, carisssima Gianna, della tua premura :-))
Che succede, Antonio?
RispondiEliminaSpero nulla di grave e mi auguro che il disagio passi presto, anche perchè, benchè sia la sinistra, con una mano sola si fa ben poco.
Splendido questo valzer. Lo ricordo anche come colonna sonora del film Eyes wide shut. Film inquietante per la verità, ma valzer sempre bello.
Auguroni per la mano!
auguri, auguri auguri di pronta guarigione.
RispondiEliminagrazie per la bella musica rinfrescante.
ciao
luisa
Carissima Annamaria :-))
RispondiEliminaniente di grave, ma una serie di inconvenienti che, sommati insieme, mi hanno un po' disturbato.. :-(
Sì, il film di Kubrick viene in mente. D'altra parte egli è benemerito per altre colonne sonore, che hanno fatto apprezzare la grande musica.
Grazie per gli auguri alla mano (anzi, al dito).
Ciao!
Grazie, cara Luisa, dei tuoi auguri e del tuo apprezzamento :-)
RispondiEliminaCiao!
Buon Sant' Agostino, Antonio.
RispondiEliminaCara Gianna, volevo fare un post su S. Agostino, ma oggi è stata una domenica impegnativa ;-)
RispondiEliminaUn grande abbraccio :-))