Può passare sotto silenzio informatico la festa della Madonna del Carmine? Non sia mai!
Oggi, 16 luglio, è la festa della Madonna del Carmine, o del Carmelo.
All'ultimo minuto del giorno (o meglio, della notte) arriva il mio saluto alla Beata Vergine del Carmelo. Meglio tardi che mai.
Nella Bibbia il Carmelo è ricordato come il luogo dove Elia sconfisse i 450 profeti di Baal (I Re 18, 20-40).
Nelle pendici di quello stesso monte sorse nel Medioevo l'Ordine Carmelitano, sotto l'invocazione di Maria. Un ordine religioso che si è sparso in ogni nazione e che ha dato alla Chiesa e al mondo delle figure di straordinaria grandezza, soprattutto nel ramo femminile. Basterà ricordare S. Teresa d'Avila, S. Teresa Margherita Redi (aretina), le 16 Sante Carmelitane di Compiègne, S. Teresa di Gesù Bambino, S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein).
Ovviamente non si può dimenticare, nel ramo maschile, S. Giovanni della Croce.
In onore della Madonna del Carmine, una preghiera alla Madre di Dio, in lingua slava, di Arvo Pärt, il grande compositore estone, di fede cattolica, uno dei massimi musicisti contemporanei.
La sua lezione di riduzione al minimo dei suoni, quasi a coincidere con il silenzio, è una sfida all'assordante e ormai insopportabile rumore di molta musica (?) attuale.
Ed è quanto mai in sintonia con il mondo del Carmelo, dove ogni parola ha un significato vero, quanto il silenzio da cui è avvolta.
"Bogoroditse Djévo", Rallegrati, Vergine Madre di Dio. E la preghiera continua simile all'Ave Maria.
Un canto corale a cappella, a 4 voci miste (SATB), del 1990. Qui Arvo Pärt ritorna alla forma della polifonia classica, ma con il tocco geniale della modernità (il canto alla fine diventa preghiera mormorata...).
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