giovedì 23 maggio 2013

D. Andrea Gallo, sacerdote



 
È morto D. Andrea Gallo, il fondatore della Comunità di S. Benedetto al Porto, a Genova.
Ho letto dichiarazioni e commenti di esponenti del mondo politico, sindacale, artistico e di altra varia umanità.
Solo elogi (meno male!). Ma questi elogi per don Gallo spesso vanno di pari passo con le critiche agli altri preti, alla gerarchia ecclesiastica, alla Chiesa in generale.
Come a dire: don Gallo era uno in gamba, perché non seguiva le direttive canoniche, disobbediva ai vescovi... Insomma, era bravo perché era un’eccezione.
Certo, non si può dire che egli fosse un prete da sacrestia. Non si può dire che non abbia preso a volte delle posizioni in contrasto con le direttive ufficiali della Chiesa.
Eppure nessuno dei suoi vescovi l’ha mai sospeso. Né il Card. Bagnasco (presidente della Conferenza Episcopale), né ai tempi del Concilio il Card. Siri, noto per il suo “tradizionalismo”. Non parliamo poi di Bertone e Tettamanzi...
Il fatto è che don Gallo è stato un vero sacerdote di Cristo, come tanti altri preti che magari lo hanno criticato.  Quando uno, come D. Gallo, sceglie di stare con i poveri e gli emarginati non fa un dispetto alla Chiesa, ma la realizza concretamente, così come quello che dà tutto se stesso per mandare avanti una comunità parrocchiale “normale”, o un gruppo giovanile qualunque, o un’associazione devota.
Don Gallo ha dato tutto se stesso, proprio perché aveva un animo sacerdotale; perché era figlio della Chiesa, dalla quale ha ricevuto il sacramento dell’Ordine sacro, al quale è stato sempre fedele, per sua stessa ammissione.
Quelli che vogliono tirarlo per la giacca dalla loro parte, fuori della Chiesa, non lo hanno conosciuto bene.
Alla fine, rimarrebbero delusi. Anche don Gallo direbbe a questi signori, “impegnati” solo nel loro piccolo interesse materiale, quello che diceva D. Milani a Pipetta (ve lo ricordate, il giovane comunista di Calenzano, che pensava solo alla giustizia sociale): “Stai attento Pipetta, alla fine io ti tradirò!”
D. Gallo ora è in Paradiso, quel Paradiso in cui ha sperato e creduto, e che molti di quelli che oggi lo osannano, lo ritengono un’invenzione dei preti.
Come era D. Andrea Gallo.
 
Per te, caro D. Andrea, amico di Fabrizio De André e della Fernanda Pivano, la mia preghiera, con la stupenda antifona che infinite volte avrai cantato in gregoriano:
In Paradisum.
 
In Paradisum deducant te Angeli,
in tuo adventu suscipiant te martyres
et perducant te in civitatem sanctam Jerusalem.

Chorus angelorum te suscipiat,
et cum Lazaro quondam paupere
aeternam habeas requiem.

 



In Paradiso ti accompagnino gli Angeli,
al tuo arrivo ti accolgano i martiri
e ti conducano nella santa Gerusalemme.

Ti accolga il coro degli Angeli,
e con Lazzaro povero in terra
tu possa godere il riposo eterno
nel cielo.     




 
 

18 commenti:

  1. Buongiorno carissimo Amicusplato.

    Non sai con quanta gioia accolgo questo tuo post che in qualche modo dona conforto al mio cuore.

    Credo di essere, col cuore, una persona che ama gli uomini che Dio ha scelto, ogni giorno prego singolarmente per quelli che conosco e poi... per tutti. Come la Madonna ci chiede a Medjugorje, evito qualsiasi giudizio e questo spesso mi fa deserto intorno ma non importa ciò che importa è quel che può uscire dal mio cuore e sporcarmi. Ecco... a proposito di don Gallo, ieri ho letto un pò su lui, ho visto filmati che mi hanno lasciata un pò basita devo dire. In uno, al termine della Santa Messa si vedeva lui che si alzava a cantare un bella ciao essendo ancora in Chiesa. Ho letto che era a favore dei gay e delle coppie di fatto...? ha contrastato le gerarchie ecclesiastiche...
    Si, sono rimasta basita nel timore che possa aver fatto andare fuori strada qualcuno e mi sono detta ma perchè allora non è stato rimosso?
    Oggi si trova davanti a Dio ed una sola preghiera è uscita dal mio cuore, ricordandomi dell'infinita misericordia di Dio e che il suo sguardo non è piccolo come il mio e che anche io mi troverò davanti a Lui.

    Avrei tanto voluto inserire questo tuo post su Facebook anche per farlo leggere ad altri uomini come - te - e come me.

    Grazie

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    1. Se vuoi inserire il post su Facebook, fai pure, carissima Terry :-) mi fa piacere che D. Gallo sia visto da altri in quell'aspetto fondamentale che per tanti motivi viene trascurato, cioè il suo essere vero sacerdote di Cristo e figlio (talvolta un po' ribelle, ma vero figlio) della Chiesa.

      Un saluto affettuoso :-)

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    2. «Don Gallo bussò alla porta del cardinale Siri, che Andrea ha sempre considerato un padre e un benefattore». Il cardinale Siri infatti allontanò don Gallo dalla Chiesa del Carmine e solo dopo il “prete di strada” venne accolto dal parroco di San Benedetto, don Federico Rebora, e iniziò la sua opera per la Comunità. Nei non rari incontri anche con me parlava con schiettezza e rispetto».
      Il cardinale è stato interrotto dai fischi e così è salita sul pulpito la sig.ra Lilli, (sua segretaria?) per dire:

      « Ragazzi, ragazzi ragazziiii!!!

      ragazzi scusate un attimo ma voi non rispettate Andrea, don Gallo una cosa alla quale credeva - TANTISSIMO - è l'essere prete e ha sempre detto che la Chiesa senza la Testa non funzione perciò aveva un grosso rispetto per il proprio vescovo. Dobbiamo imparare questo! Rispetto.

      forse il video (da cui ho preso le parole) è visibile qui:

      http://youmedia.fanpage.it/video/aa/UaCg3-SwDaTat_6V

      ma... nonostante tutto, trovo un grande muro su alcuni cattolici che continuano la critica. :-(

      ci rinuncio... mi hanno persino consigliato questo: La Signora M.Teresa invece di sdottoreggiare e di dire sciocchezze provi il punto in croce...sara' bene per i suoi familiari e anche per l'anima sua.

      mah!

      Un caro saluto ^_^ a te carissimo amico.

      (non si può dividere un uomo che è rimasto dalla Chiesa dalla Chiesa e non si può assolutamente dividere un uomo da Dio, solo lui ha i giusti occhi, per il resto si può solo pregare, pregare e pregare)

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    3. Ho visto che anche il telegiornale (Rai3) ha mostrato quel momento della celebrazione funebre che tu hai citato.

      Don Gallo era un sacerdote della Chiesa, e i suoi vescovi gli hanno voluto bene, come lui ai suoi vescovi. Ciò che ha fatto lo ha fatto con il carattere dell'Ordine Sacro, cioè mosso dallo Spirito di Cristo.

      Quelle persone che volevano anche oggi tirarlo fuori della Chiesa, hanno trovato in quella Signora che tu hai citato la chiara risposta su chi era D. Gallo: un prete, che "aveva rispetto per il suo vescovo", che infatti stava celebrando la Messa funebre.

      Per quanto riguarda quei signori che vogliono scomunicare D. Andrea e magari mandarlo al diavolo, non penseranno di sostituirsi ai vescovi e al Padreterno...Sarebbero loro fuori della Chiesa (e di testa).

      Un abbraccio, sartina del punto in croce ;-)




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  2. Caro Antonio,

    perchè non si moltiplicano i sacerdoti, come Don Gallo,

    il “prete di strada”

    il “sacerdote degli ultimi”,

    il “prete scomodo”,

    che accoglieva poveri e persone in difficoltà nella sua Comunità di San Benedetto al Porto?

    La Chiesa avrebbe più credibilità ...

    Lo ricorderò nelle mie preghiere.

    A te un grande abbraccio.

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    1. Ha messo in atto aspetti fondamentali dell'essere cristiano, con il carattere di sacerdote di Cristo, carissima Gianna, quelli che tu hai ricordato :-)

      Se qualche altra sua presa di posizione personale è stata discutibile, il suo cuore è stato accogliente e pieno di amore verso gli ultimi. Di questo Dio terrà conto :-)

      Un abbraccio :-)

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    2. Infatti, ha messo in atto il Vangelo.

      Abbraccio

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  3. Il tuo post è pieno di misericordia ed è giusto, perchè solo Dio può alla fine giudicare il cuore di don Gallo. Ma storicamente non possiamo vedere la divisione che ha portato all'interno della chiesa con il suo comportamento " politico" e le sue scelte "politiche" che spesso mi sono chiesta come mai la grande misericordia della chiesa lo tenesse ancora lì. Forse la chiesa voleva testimoniarci proprio questa misericordia e accoglienza. Non nego e lo scrivo che se ci fossero tanti don Gallo fra i preti, ci sarebbe un bel caos nella chiesa, la quale chiede obbedienza sopratutto sui valori non negoziabili. Ringrazio Dio che ci sono tanti preti che fanno il suo stesso lavoro fra i poveri e lo fanno in silenzio e obbedienza e senza schierarsi politicamente e per amore a Cristo operando in modo che non sappia la mano destra cosa fa la sinistra. I cattolici si sono divisi per questi politiche e mi auguro che nella sequela della chiesa, si possa rimettere al "centro" Cristo per annullare ogni divisione per guardare in una unica direzione, attraverso la chiesa e tenendo alla chiesa al di sopra di ogni opera o convinzione.

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    1. Pienamente d'accordo sulle tue riflessioni, carissima Anna, anche sulle prese di posizione, talvolta fuori delle righe, di D. Gallo.

      Ma Dio legge il cuore, e così ha fatto la Chiesa. Quando si ama i poveri e gli emarginati, e per loro si dà tutto, allora "molto sarà perdonato, per chi molto ha amato".

      Un caro abbraccio :-)

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    2. Leggendo i commenti su fb, non so se la gente di lui ricorderà il suo amore per gli emarginati e confesso che anche io conosco poco la sua opera, perche il suo comportamento pubblico e politico non me lo ha fatto stimare .Nei miei dialoghi con i suoi sostenitori lo hanno usato per attaccare la chiesa e porlo in alternativa. Non so se tutto questo sia qualcosa da stimare...e non so, come ci si può far passare per comunisti a dispetto della storia? Come si possono amare i poveri e poi inneggiare e dimenticare le testimonianze dei gulag? Oggi ho letto un articolo di Farina sul sussidiario che condivido e mi ha fatto pensare, per cui non voglio stimare chi si è posto contro la moratoria dell'aborto ed ha definito i medici obiettori di coscienza, medici a metà. Ha amato i poveri, ma basta questo per essere buoni cristiani?

      Se devo guardare a qualcuno che ha amato i poveri, preferisco madre Teresa, a me don Gallo non mi piace. Scusa la franchezza..ma la penso cosi.

      Ciao

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    3. Carissima Anna,

      a parte le "provocazioni" (che ogni cristiano è in grado di valutare alla luce dell'insegnamento costante della Chiesa e della propria coscienza, e tu giustamente lo hai fatto presente) non bisogna dimenticare che D. Gallo ha messo in pratica il punto fondamentale dell'insegnamento di Cristo: la fede senza le opere è morta. La sua passione per i poveri e per gli esclusi non è una piccola cosa, un fatto secondario, ma il cuore stesso della nostra fede.

      Madre Teresa è stata canonizzata; D. Gallo non lo sarà, proprio perché certe sue prese di posizione non sono accettabili. Ma certamente è santo, come Madre Teresa, e come tutti coloro che, da buon samaritani, sono scesi da cavallo e si sono presi cura di quei poveracci abbandonati ai bordi della vita, che i signori benpensanti non avevano degnato nemmeno di uno sguardo.

      Anche la gerarchia ecclesiastica se n'è accorta, da sempre. Il Card. Siri ne prese le sue difese (dico, il Card. Siri!), e il Card. Bagnasco celebra il funerale.

      Un caro saluto :-)

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  4. Credo che nel tempo capirò se la chiesa di don Gallo era solo una ong o una opera vera. Ma non concordo con te su quello che hai scritto: cioè che basta accogliere e amare i poveri per essere dei buoni cristiani. Domani sarà beato don Puglisi e credo che sia questo un esempio a cui guardare ..per me. Altrimenti, basta amare i poveri e non fa niente se siamo dei relativisti, pro-aborto, divorzio e coppie gay come don Gallo e tuoniamo contro il papa come ha fatto lui....se esiste questa scorciatoia.. perche non approfittarne come ha fatto lui?..

    Mi risulta che il card Siri allontanò don Gallo dalla parrocchia della chiesa del Carmine di Via Brignole.

    Ciao Amicus..

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    1. Cara Anna, nessuno ti può impedire di pensare come vuoi.

      Semplicemente io sto dicendo che D. Gallo era sacerdote, che ha vissuto da sacerdote nel seno della Chiesa senza mai essere stato sospeso (trasferito non è sospeso), che è stato difeso dal Card. Siri nel 1971, e che è morto da sacerdote, e il Card. Bagnasco (il suo vescovo e Presidente della CEI) celebrerà i suoi funerali.

      Sei più papalina del papa?

      Alcune sue opinioni personali non sono accettate dalla Chiesa, ma comunque vanno valutate nell'insieme di una vita spesa totalmente (ripeto, totalmente) nell'amore dei poverie dei diseredati, in quanto sacerdote e uomo generoso.

      Ciao





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  5. Che era un sacerdote non l'ho mai messo in dubbio. Se poi è stato un esempio per me, questo non me la sento di affermarlo. Non essendo più papalina del papa, capisco l'infinita misericordia che la chiesa ha verso tutti noi e don Gallo e questa è per me una grande testimonianza.

    Ciao Amicus

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  6. ciao Amicus

    anche io penso che don Andrea sia stato davvero un grande uomo,ma come prete non posso definirlo tale anche se stava con gli ultimi,per i motivi che sono stati citati,perché penso proprio che non serva nessuna etichetta per poter fare del bene.

    Ma so che anche lui adesso veglia su di noi. Ciò che mi dispiace è che i media mettano in risalto in quanto a opere di carità fatte proprio quei preti che col magistero e con la dottrina della Chiesa hanno spesso fatto a pugni(anche in buona fede mi vien da dire)dimenticandosi dei tanti preti invece fedeli alla Chiesa e che in silenzio operano per chi non ha voce.

    Un caro saluto.

    Max75

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    1. Carissimo Max :-)

      ciò che D. Gallo ha fatto per gli ultimi lo ha fatto in nome del Vangelo, e non solo perché era un bravuomo. Lui era un sacerdote di Cristo, figlio e ministro della Chiesa. Questo deve essere ben chiaro. Il carattere sacerdotale in lui non è una cosa secondaria, ma è ciò che lo ha spinto a operare e ha dato senso alla sua vita.

      Nessuno perciò lo può tirare fuori della Chiesa e del Vangelo. Chi lo fa, mentisce, sapendo di mentire.

      Nessuno mette in dubbio che esistano dei filantropo laici, ci amncherebbe (sempre meno, però); ma D. Gallo era un prete: Don Andrea Gallo.E le sue motivazioni nell'agire erano improntate al Vangelo, non ad un generico buonismo. Non a caso ha stimolato la Chiesa su molti punti.

      Per quanto riguarda alcune sue prese di posizione, ho già detto (lo abbiamo detto tutti) che non sono secondo l'insegnamento della Chiesa. E sono gravemente erronee. Di questo risponderà lui al Signore.Per questo la Chiesa non può santificarlo.

      Ma il Signore gli dirà di certo: "Avevo fame e mi hai dato da mangiare, avevo sete, ero straniero, etc..., entra nella gioia del tuo Signore" (nel quale ha sperato e creduto).

      Salute a te, carissimo Max, e ben ritrovato!

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