Beethoven rappresenta il massimo di ciò che il Romanticismo ha saputo esprimere.
Romanticismo è sinonimo di sentimento; e Beethoven ha saputo rapprentarne tutta la gamma musicale.
Un foglio d’album come “Per Elisa” ha emozionato generazioni di adolescenti. La “Sonata quasi una fantasia” (Al chiaro di luna) apre il cuore a orizzonti affascinanti e misteriosi.
L’Allegretto della VII sinfonia è un cammino di liberazione interiore, mentre la V ci mette davanti agli occhi anche il lato oscuro e drammatico della vita.
La contemplazione estatica della natura nella VI, l’inno alla vita (quasi dionisiaco) della IX, la forza della fede espressa dalla “Missa Solemnis”, sono aspetti qualificanti della sua “Weltanschauung”, della sua visione del mondo.
Ma c’è un ulteriore aspetto nel romanticismo beethoveniano che si riesce a gustare appieno nell’età adulta: il titanismo, e cioè la scoperta di quella forza immane che l’uomo ha dentro di sé e riesce a esprimere solo se lascia da parte ogni limite di convenienza, di opportunismo, di calcolo, di male.
Quando l’uomo dà libero spazio all’infinito che è in lui, allora ogni ostacolo viene travolto e si giunge alla piena realizzazione. Anche a costo del sacrificio della vita.
È ciò che si avverte, ad esempio, nell’Ouverture, op. 62, del Coriolano. Questi, posto dai suoi stessi familiari (la madre e la moglie) di fronte alla scelta suprema tra la sua vita e la salvezza di Roma, superando ogni desiderio di vendetta verso la patria che lo aveva esiliato, preferisce la morte: “Madre, tu salvi Roma, ma perdi un figlio”.
L’ouverture inizia con squilli guerreschi, si muove nel contrasto tra ritmi bellicosi e suadenti melodie, per concludersi in maniera quasi impercettibile. La grandezza di Coriolano sta nel suo valor militare, ma ancor più nell’aver saputo annientare il suo odio facendo prevalere i sentimenti più nobili, fino all’offerta della propria vita.
Grande nella vittoria a Corioli, ma titanico nella vittoria contro sé stesso.
Ho un disco di Bach sullo stereo, ma ora mi viene voglia di cambiare con Beethoven. Con la sua musica così potente, che ti da la carica e la voglia di creare qualcosa di nuovo.. per esempio una buona torta! :-)
RispondiEliminaE' una bellisssima musica, mi piacerebbe ascoltare questo pezzo in una grande sala.
Buona domenica
Non voglio farti abbandonare Bach... me ne guardo bene ;-)
RispondiEliminaCertamente Beethoven ha una forza espressiva che affascina e trascina :-)
Buona settimana, Kristin (con Bach o con Beethoven, o magari con Mozart), e buona torta!