Vorrei, luna, cantare il tuo bel volto,
bianco splendente oppur rossastro e nero,
che stanotte del ciel in archivolto
ho ammirato nel tuo variar intero.
Invece no.
Vorrei, luna, cantar la tua magia
che ha ispirato poeti e musicisti,
che riempie il mio cuore di armonia
e nel mio pernottar sempre mi assisti.
Invece no.
Vorrei, luna, cantare il tuo mistero
che gli astronomi sanno ed i sapienti,
e ci svelano senza errar dal vero
il tuo cambiar di faccia e vestimenti.
Invece no.
Io vorrei, luna, dalle molte facce
di diverso colore e abbigliamento,
che noi quaggiù, seguendo le tue tracce,
potessimo capir l’insegnamento.
Invece sì.
Amicusplato
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