La III domenica di Avvento è denominata “Gaudete”, cioè “Rallegratevi”.
S. Paolo ne ricorda il motivo: “Il Signore è vicino”. In
effetti siamo ormai prossimi alla festa del Natale e i sentimenti che devono
prevalere sono quelli della gioia, o almeno quelli della speranza.
Se dovessi commentare con un musicista il sentimento della
gioia, non avrei dubbi; sceglierei Antonio Vivaldi.
Più di Bach, più di Mozart stesso, Vivaldi ha composto musica
gioiosa. Solo musica gioiosa.
Anche quando egli tratta temi drammatici, la sua musica è rasserenatrice.
Si potrebbe dire che questa è lo specchio della “Serenissima”, dove è nato e vissuto il "Prete rosso".
Non voglio sostenere che Vivaldi sia più grande di Bach o di
Mozart. Voglio semplicemente dire che la musica di Vivaldi è gioia allo stato
puro.
Anche Mozart ha il dono di comporre musica rasserenatrice, e
per molti aspetti più geniale di Vivaldi.
Ma la musica di Vivaldi spinge alla gioia, ha in sé una “forza
motrice” che porta –volenti o nolenti- a entrare nell’ebbrezza della gioia
pura.
Siamo ormai prossimi all’inverno. Anzi, una volta si diceva
che “S. Lucia è il giorno più corto che ci sia”, e quindi proprio il solstizio
invernale. Di questo proverbio ho già parlato in altro post.
Ascolto perciò volentieri, dalle Quattro Stagioni (1725), il ben noto inizio dell’Inverno di Vivaldi. Ma non nella normale esecuzione, con violino
solista.
Scelgo un’esecuzione con solista il violoncello. Ma allo
strumento c’è la formidabile cellista argentina Sol Gabetta.
Uno spettacolo!
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