Quanto la musica beat abbia influito sul panorama della musica attuale, non ci vuole un genio per capirlo.
Basta un po’ d’orecchio. E un po’ di anagrafe musicale.
I più famosi artisti di oggi sono nati tutti “musicalmente” alla fine degli anni ’60 e inizi anni ’70.
Michael Jackson, da ragazzetto, aveva formato un complesso beat con i suoi fratelli, i “Jackson Five”; in questi giorni è stato messo in circolazione il video.
Un’esplicita dichiarazione di amore per la musica beat è stata quella di Vasco Rossi, che nel megaconcerto del 1° Maggio di quest’anno a Roma ha cantato Un ragazzo di strada, e cioè la mitica canzone de I Corvi del 1966.
Quando il giornalista televisivo gli ha chiesto il perché di questa scelta, Vasco ha detto: “Fin da quando avevo 15 anni volevo cantarla”. E ha continuato, sorridendo, con una frase della canzone che ne costituisce un po’ il leitmotiv: “Io sono un poco di buono…”
Viva la sincerità, e viva una musica che non riesce a passare di moda!
Sempre per la verità, la hit dei Corvi era una cover di I ain't no miracle worker della band californiana The Brogues, del 1965.
Meglio la cover!
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