Tutti (o quasi) conosciamo le sette opere di misericordia corporale.
Sono il massimo della carità umana e cristiana.
"Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti".
Ci sono poi le sette opere di misericordia spirituale, meno conosciute, ma non meno importanti; ne ricorderò solo una: "insegnare agli ignoranti".
Oggi sembra che ce ne sia molto bisogno...
Siamo nel web. Mi pare perciò opportuno proporre, tra il serio e lo scherzoso, un terzo tipo di opere di misericordia, di carattere ovviamente virtuale.
A differenza delle altre, l'opera buona qui consiste nel NON FARE qualcosa.
Tranne l'ultima. Quella è bene ribadirla con forza.
Le sette opere di misericordia virtuale
1. Non dar da mangiare agli affamati trolls. Soffrono di bulimia di tipo web 2.0.
Sono insaziabili. Non finiscono il pasto, finché non ti hanno spolpato.
2. Non dar da bere agli assetati di karma (o karisma). Più bevono e più hanno sete.
Ti lasciano a secco, mentre loro si sbronzano con i tuoi voti.
3. Non vestire gli ignudi fakes. Non sono nudi, sono apparenze fasulle. Sotto il nome, niente.
4. Non alloggiare i pellegrini dello spam, che vagano nel web e cercano di infestarti con i loro messaggi; e quando se ne vanno, ti portano via sempre qualcosa.
5. Non visitare i malati blog pieni di virus. Più ne stai alla larga, più il tuo PC sarà immune da MST virtuali. Non esiste un condom antivirus a protezione totale.
6. Non visitare i prigionieri del fanatismo, quelli che nella vita hanno letto un solo libretto, di colore unico. Se mai, cerca di farli evadere dal carcere in cui si sono rinchiusi.
7. Seppellire i morti regimi (nazi, fasci, com). Non provare a farli rivivere. Spaventerebbero i passanti.
Siamo in Quaresima. Tra le altre opere buone, non dimentichiamo quelle virtuali!
Nella foto: "Le Opere di Misericordia" (1526-28), Santi Buglioni, Ospedale del Ceppo, Pistoia