Cortona è una città “perfetta” nella sua struttura urbanistica, racchiusa da possenti mura etrusche.
Città affascinante, che ogni anno attira da ogni parte del mondo migliaia di turisti.
Una piccola città, ma ricca di arte e di artisti.
Tra le opere d’arte basterà ricordare l’Annunciazione (1430 ca) del Beato Angelico (in questo periodo, in mostra in Vaticano).
Tra gli artisti citerò i sommi, di tre epoche diverse.
Luca Signorelli (1445-1523), che con il suo “Giudizio Universale” nel Duomo di Orvieto (Cappella di S. Brizio) ha ispirato quello di Michelangelo; per alcuni aspetti quello del Signorelli è anche più bello, nella sua plastica essenzialità. Come curiosità, voglio ricordare che perfino Freud cita il Signorelli all’inizio della sua “Psicopatologia della vita quotidiana”.
Pietro Berrettini (1596-1669), più conosciuto come Pietro da Cortona (ma a Cortona è chiamato il Berrettini!), è insieme a Bernini e Borromini il grande esponente dell’architettura barocca, e nella pittura il caposcuola del barocchismo. Scenografie grandiose e fastose, cieli “sfondati”, figure splendidamente rappresentate, in ogni possibile maniera e in un tripudio di luci e di colori. Il “Trionfo della Divina Provvidenza” nel Salone di Palazzo Barberini a Roma è unanimemente considerato il manifesto del barocco pittorico.
Gino Severini (1883-1966), insieme a Boccioni, Carrà, Balla e Russolo, firmò nel 1910 a Milano il “Manifesto dei pittori futuristi”, dando vita al futurismo pittorico. Una delle opere più belle dell’artista cortonese si trova nella sua città. È una stupenda “Via Crucis” a mosaico (1947), con le XIV Stazioni, più una; la prima infatti, fuori dello schema classico liturgico, rappresenta Gesù in Croce e ai suoi piedi S. Margherita da Cortona.
Proprio per questo oggi ho voluto dedicare un post alla città di Cortona: oggi è la festa della sua Santa Patrona.
La vita di S. Margherita è stata descritta anche da celebri scrittori, come François Mauriac, per cui non c’è bisogno di soffermarvici.
Il fascino di questa città è anche il fascino della sua bellissima Santa Patrona, Margherita.
Dal punto di vista musicale, il "Laudario Cortonese" è il più antico libro di canti in volgare, cioè in lingua italiana, risalente al XIII secolo (il secolo di S. Margherita), in notazione guidoniana, alcuni dei quali ripresi anche da artisti moderni (ad esempio, Claudio Baglioni, in "Dolce sentire").
E poiché si parla di musica leggera, cortonese è Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti; e legato a Cortona per motivi familiari e affettivi è uno dei più grandi parolieri italiani, Franco Migliacci.
A Cortona si sono esibiti ultimamente, in splendidi concerti, il violinista André Rieu con la sua spettacolare orchestra, e Martha Argerich, una delle più grandi pianiste del nostro tempo, che presso Cortona, in provincia di Arezzo, seguì in gioventù (negli anni ’60) un corso di perfezionamento di Arturo Benedetti Michelangeli.
Si parva licet componere magnis, Cortona è nel mio cuore, perché vi ho passato buona parte della mia carriera d’insegnante.
E mia madre si chiamava Margherita...
Riporto l’inizio di una poesia dedicata a Cortona da parte di un fine e grande poeta, Giulio Salvadori (1862-1928), nato a Monte San Savino, nella parte opposta della Valdichiana.
Alla montagna di Cortona
Dolce montagna, ond’io mirai bambino
nascere il sol d’autunno ogni mattino,
ove Cortona a mezza costa ascende
e al sol ponente d’ametista splende,
in te rinacque come in propria stanza
viola piena d’umile fragranza,
di verginal bellezza rivestita
fior della nostra valle, Margherita.
Sulla città, dalla sua nuda cella,
presso e lontan raggiò come una stella...
(Giulio Salvadori)
Foto in alto: "Via Crucis" (mosaico), Il Crocifisso e S. Margherita, Gino Severini (1947), Cortona