Nella storia della musica alcuni brani sono, per così dire, "patrimonio mondiale dell'umanità". Si tratta di quei brani di cui basta accennare l'incipit, tre o quattro note, e subito si squadernano nella nostra mente.
Anche la persona meno preparata musicalmente li ha interiorizzati, e in certe occasioni li esteriorizza per definire con più efficacia o per rafforzare una situazione. Penso ad esempio alle prime note della V sinfonia di Beethoven: pa-pa-pa-pa--! pa-pa-pa-pa--! (sol-sol-sol-mi♭--fa-fa-fa-re--). Popolarmente esprimono una conclusione irrimediabile.
Se invece si vuol dare la carica, allora si ricorre alla marcia dell'Aida...
Non intendo portare altri esempi, né fare una hit parade, che andrebbe dal canto gregoriano alla musica contemporanea!
Voglio solo esprimere il mio parere su quale di questi numerosi brani universalmente noti rappresenti la quintessenza della musica stessa, in certo senso ne costituisca l'esempio più perfetto e forse il più celebre: la Toccata e Fuga in Re minore di Bach. È del 1703, Bach aveva 18 anni...
Oggi compio 73 anni e di fronte a tanta grandezza mi sento davvero "prope nihil", quasi niente, per dirla con S. Agostino.
Non sono mai riuscito neppure ad eseguirla adeguatamente (il pedale non è uno scherzo!), e così mi accontento di ascoltarla.
Volevo postare un grande organista, poi ho preferito la rarità di un'organista (con l'apostrofo), e per di più suora: Mihovila Tenzera.
Non sarà il massimo della interpretazione ma si tratta indubbiamente di una buona performance.
Complimenti Sorella Mihovila!