23 aprile: il giorno di William Shakespeare.
A 400 anni dalla sua morte (23 aprile 1616) le sue opere sono più vive che
mai. Sono diventate leggendarie, come la Divina Commedia, l’Iliade, l'Odissea, l’Eneide, l’Edipo
Re...
Costituiscono quasi un inconscio collettivo, per usare un’espressione
cara a Jung, sono patrimonio comune della nostra cultura, sono archetipi sui
quali possiamo leggere la nostra stessa personalità.
I personaggi shakespeariani sono scolpiti con la potenza e la
perfezione michelangiolesca. Ogni aspetto della natura umana, dal più nobile al
più orrendo, compreso il comico e il grottesco, viene scandagliato e portato
alla luce con un’introspezione degna del miglior Freud.
Il mondo è un teatro, e Shakespeare ha saputo aprirne il
sipario per offrirci uno spettacolo di cui noi stessi siamo gli attori, nel
bene e nel male, nelle certezze più assolute e nei dubbi più angosciosi.
Straordinario nei dialoghi, il Bardo raggiunge la perfezione
in espressioni fulminee (divenute proverbiali) e nei monologhi.
Riporto qui, per onorare la sua arte, il monologo di Macbeth (Atto V, Scena V), al culmine della tragedia. Una tragedia cupa, la tragedia del potere che distrugge
coloro che iniquamente se ne vogliono appropriare.
Una lezione sempre valida.
La musica di sottofondo è del compositore, chitarrista e didatta argentino Julio Salvador Sagreras (1879-1942), Lezione n. 46, vol. I, della sua monumentale opera "Lecciones de guitarra" in 6 volumi.
La musica di sottofondo è del compositore, chitarrista e didatta argentino Julio Salvador Sagreras (1879-1942), Lezione n. 46, vol. I, della sua monumentale opera "Lecciones de guitarra" in 6 volumi.
Nello scritto del video c'è qualche errore di apostrofo. Non è colpa di Shakespeare...
She should have died hereafter;
There would have been a time for such a word.
To-morrow, and to-morrow, and to-morrow,
Creeps in this petty pace from day to day
To the last syllable of recorded time,
And all our yesterdays have lighted fools
The way to dusty death. Out, out, brief candle!
Life's but a walking shadow, a poor player
That struts and frets his hour upon the stage
And then is heard no more: it is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing.
There would have been a time for such a word.
To-morrow, and to-morrow, and to-morrow,
Creeps in this petty pace from day to day
To the last syllable of recorded time,
And all our yesterdays have lighted fools
The way to dusty death. Out, out, brief candle!
Life's but a walking shadow, a poor player
That struts and frets his hour upon the stage
And then is heard no more: it is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing.
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