Il “giorno della memoria” del 27 gennaio è sempre per me un pugno nello stomaco. Un pugno di quelli che ti stendono al tappeto e quando ti rialzi ti senti suonato.
Non si riesce infatti a capire come sia stato possibile, non
dico perpetrare, ma perfino concepire l’orrore dell’olocausto, lo sterminio
sistematico e “scientifico” del popolo ebraico, nonché di altre minoranze
etniche o “diverse”.
Nel XIX secolo il positivismo aveva preannunciato, nell’abbandono
della fede religiosa, l’inizio di una nuova umanità, destinata ad un progresso
inarrestabile, guidato dalla scienza e dalla tecnica.
Anche Nietzsche alla fine di quel secolo aveva preconizzato
l’avvento del “superuomo” (o “ultrauomo”) e di una “gaia scienza”, al di là del
bene e del male, e senza Dio.
Il XX secolo non solo ha clamorosamente smentito queste
frettolose profezie laiche, ma ha fatto di peggio. Si è dimostrato il secolo più
sanguinario di tutta la storia, con due guerre mondiali, infinite altre guerre,
orrende dittature e immani carneficine. La gaia scienza ha mostrato il suo lato più
truce; il “trasmutamento di tutti i valori” ha segnato la fine di ogni valore morale,
e la perdita di Dio è coincisa con la perdita dell’uomo stesso.
Oggi tutti riconoscono (tranne qualche idiota impenitente)
che la Shoah è stata un abominio, una cosa orrenda. Si moltiplicano lodevoli manifestazioni e ammirevoli testimonianze di solidarietà.
Ma, a mio parere, non si è preso del tutto coscienza di ciò
che ha determinato il terribile misfatto nazista: anzitutto la perdita della fede in Dio
Padre di tutti e quindi l’unità del genere umano (senza popoli o razze “inferiori”); la fede in una "gaia scienza" che senza guardare ai valori più profondi della
coscienza umana, guarda solo all’utile individuale e al "progresso" a qualunque
costo; il trasmutamento di ogni valore, e cioè l’idea che libertà significhi
fare ciò che piace, senza tanti scrupoli morali.
Eugenetica, aborto, eliminazione dei disabili, eutanasia
erano elementi essenziali del piano hitleriano della razza pura.
E oggi molti non la pensano così?
L’olocausto continua.
Nel video: Il primo movimento della V Sinfonia di Ludwig van Beethoven, diretta da Leonard Bernstein. La titanica e umanissima musica di Beethoven può in qualche modo riparare alla mortale ferita inferta dal nazismo anche alla cultura tedesca; e il grande Bernstein, americano di origini ebraiche, riconcilia con il suo estro geniale e nel nome dell'arte un passato da non dimenticare.
Nel video: Il primo movimento della V Sinfonia di Ludwig van Beethoven, diretta da Leonard Bernstein. La titanica e umanissima musica di Beethoven può in qualche modo riparare alla mortale ferita inferta dal nazismo anche alla cultura tedesca; e il grande Bernstein, americano di origini ebraiche, riconcilia con il suo estro geniale e nel nome dell'arte un passato da non dimenticare.