Per me, come per tanti altri, Renato Zero ha cominciato ad esistere nel 1979, con “Il Carrozzone”.
Improvvisamente quello che mi sembrava solo un istrione in cerca di notorietà ha assunto la statura di un grande artista.
Il Carrozzone è una canzone bellissima, ma che in più riuscì a rendere significativo per la prima volta il look incomprensibile e per molti aspetti allora provocatorio di questo cantante.
La vita è spesso una grande “mascherata”, dove ci si comporta da buffoni, “così la morte va via”. E la faccia pesantemente truccata di Renato Zero ne era esattamente la prova.
Dopo sono giunti altri brani stupendi, canzoni che hanno segnato “i migliori anni della nostra vita”.
Da "Il Carrozzone", a "Ave Maria", a "Professore" (2009) è stato un fluire di musica affascinante e uno scorrere di parole ora tenere ora graffianti, mai banali.
Non “sei zero”, caro Renato; sei un grande e ci hai regalato splendide canzoni.
Voglio festeggiare questo tuo sessantesimo compleanno (Roma, 30 settembre 1950) con la canzone che per me è la più bella di tutte: “Più su”, del 1981. "Più su, fino a sposare il blu".
Ancora riesce a farmi sognare...