sabato 31 marzo 2012

... e c'è la Gianna!













Il blog "Il bene in noi" della carissima amica Gianna compie quattro anni.


Un blog di successo meritato, perché, a differenza di tanti altri siti, lì troviamo un ambiente accogliente e ricco di sollecitazioni positive, come lo stesso titolo del blog lascia intuire.
Per questo bisogna festeggiare; e io lo faccio con quattro strofe, per ricordare i quattro anni.




C’è chi vede soltanto negativo,
c’è chi pensa che il mondo sia cattivo,
c’è chi nei blog a criticar si affanna;
e c’è la Gianna!


C’è chi va a ricercare in blogosfera
tutto il male che avvien, da mane a sera;
e c’è chi posta da quattr’anni, poi,
“Il bene in noi”.


Mia cara Gianna, un grande battimani
per questi quattro anni internettiani!
tu che passasti dalla penna a sfera
alla tastiera.


Maestra nella scuola, e in web adesso
con il tuo blog, che ha sempre più successo.
Ti auguro un futuro fortunato!
Amicusplato.



venerdì 30 marzo 2012

Viole... in concerto



Quest’anno la primavera è arrivata un po’ in ritardo, dopo i lunghi rigori invernali; ma ora sta recuperando alla grande il tempo perduto e si sta arrampicando sulla vetta Celsius con l’agilità di un grimpeur.

Oggi è arrivata a quota 26...

Non vorrei che all'improvviso le venissero i crampi ai polpacci e sia costretta a scendere di sella. Sarebbe un bel guaio.

Ma intanto, al suo passaggio, tutto riprende vita e colore. Magari, non farebbe male un bel rifornimento d’acqua nella borraccia, vuota da un bel pezzo, o meglio ancora una bella secchiata d’acqua addosso da parte di qualche pietoso spettatore.

Stamani, con tanto sole in cielo, non potevo starmene di certo nel chiuso della città, e così mi sono fatto una bella camminata in collina, tra boschi, prati e campi.

Insieme a tanti altri fiori, compresi glicini e lillà in largo anticipo, ho visto viole dappertutto, in forte ritardo.

E allora, con tante viole, occorre fare un bel concerto. Con la viola protagonista, ovviamente.

Ascoltiamo perciò un concerto per viola di Antonio Vivaldi, in un arrangiamento synt.

È bellissimo lo stesso.

domenica 25 marzo 2012

Un mondo nuovo inizia. Magnificat anima mea!




25 marzo, Festa dell'Annunciazione: il Figlio di Dio si fa uomo nel grembo della Vergine Maria.

In questo giorno, con la venuta di Gesù nella nostra carne mortale, inizia un mondo nuovo. Un mondo in cui l'umanità trova finalmente il suo punto di riferimento, la sua salvezza.

Chi si affida a Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, sperimenta da subito la salvezza. Non solo quella futura, ma anche quella del tempo presente. Il presente viene inserito nella realtà onnipotente di Dio.

Festeggiando l' Incarnazione di Gesù, nove mesi prima del Natale (25 marzo-25 dicembre), la Chiesa ci fa inoltre capire con chiarezza  che l'essere umano inizia la sua vita dal concepimento.

Questo vale per Gesù, per Maria Santissima (8 dicembre-8 settembre), e per ciascuno di noi.

L'inizio della vita non è a nove a mesi, né a tre mesi, né a uno. L'inizio della vita è il concepimento, come tutti ben sappiamo, e specialmente le donne.

Per questo oggi bisogna festeggiare. Il mondo nuovo è già cominciato.

Possiamo dire perciò con Maria: "Magnificat anima mea Dominum!" l'anima mia magnifica il Signore!

E lo facciamo con la stupenda musica di Francesco Durante, o di Giovanni Battista Pergolesi suo allievo (per modo di dire...).

L'opera è attribuita a entrambi. Chiunque dei due l'abbia composta, ha certamente preso il motivo iniziale dal Magnificat di Monteverdi.

Posto tutto il Cantico, perché in certo senso sia anche di accompagnamento al viaggio apostolico di Papa Benedetto in Messico e a Cuba.

"Grandi cose ha fatto Colui che è potente, e Santo è il suo nome!"

lunedì 19 marzo 2012

S. Giuseppe. Auguri a...






La festa di S. Giuseppe mi “obbliga” anzitutto a fare gli auguri a tutti coloro che portano questo nome.

In particolare voglio ricordarne alcuni che fanno o hanno fatto onore a questo nome familiare e impegnativo

Comincio “dal nome del Padre”, come si dice in Toscana quando si inizia a fare una cosa di un certo impegno.

Il “Padre” in questo caso è il Papa, Benedetto XVI, che ha il nome di battesimo Joseph. Il mio augurio, perché continui a custodire con vigile e premurosa attenzione la Chiesa di Cristo, come fece S. Giuseppe con la Santa Famiglia.

Gli metto accanto un Giuseppe che invece della Chiesa e dei preti ne avrebbe fatto un sol boccone, ma è stato un padre fondatore dell’Italia unita: l' “eroe dei due mondi” Giuseppe Garibaldi. Speriamo che sia un eroe anche nell’altro mondo, quello in cui non credeva.

Va il mio pensiero con le ali dorate a uno che l’unità d’Italia l’ha fatta invece, e meglio, con le note del pentagramma: Giuseppe Verdi. E non solo l’unità d’Italia. La sua musica spazia ancora in ogni angolo del mondo, ed ha raggiunto il sublime nella "Messa di Requiem". Lui era un uomo che nella vita eterna ci credeva davvero.

Tra i nomi di Giuseppe, al femminile, mi piace ricordarne uno forse dei meno noti, ma non per questo meno importante: S. Giuseppina Bakhita (1869-8 febbraio 1947) che, “nata nella regione del Darfur in Sudan, fu rapita bambina e, venduta più volte nei mercati africani di schiavi, patì una crudele schiavitù; resa, infine, libera, a Venezia divenne cristiana e religiosa presso le Figlie della Carità e passò il resto della sua vita in Cristo nella città di Schio nel territorio di Vicenza prodigandosi per tutti” (Martirologio Romano). Lei sì che ha fatto onore al suo nome!

Chi invece l’ha disonorato è un certo Iosif Vissarionovic, in arte Stalin. E poi dicono che l’ateismo rende liberi...

Buon Onomastico a chi porta il nome di Giuseppe e Giuseppa, con tutte le varianti e in tutte le lingue!

E auguri ai papà!

domenica 18 marzo 2012

Arrivederci, ragazzi!



La settimana trascorsa è stata funestata dal terribile incidente stradale di martedì sera a Sierre (Svizzera), in cui hanno perso la vita 28 persone, di cui 22 ragazzi quasi tutti dodicenni (11 maschi e 11 ragazze), di ritorno da una gita scolastica nelle montagne della Svizzera.

Una settimana bianca che è finita nel rosso del sangue, per una fatalità o imprudenza dell’autista.

Di fronte a fatti che superano la nostra umana comprensione, e quando lo strazio è talmente grande che le parole diventano inutili e perfino fastidiose, allora si sente solo il bisogno di pregare.

Per i familiari, perché non li vinca la disperazione.

Per i 24 feriti, di cui alcuni in gravi condizioni, affinché possano tornare presto a scuola.

Per i ragazzi e i sei adulti morti, tra cui i due autisti, perché siano tutti accolti tra le braccia del Padre.

Questa è la nostra meta, dopo il viaggio della vita, breve o lungo che sia, doloroso o sereno.


Durante il funerale di un mio caro amico, morto giovane tanti anni fa per una grave malattia, il complesso parrocchiale eseguì “Ho lottato tanto” di Marcello Giombini. Erano gli anni delle chitarre elettriche e delle batterie in chiesa.

Questa preghiera mi commosse allora, e non posso ascoltarla senza che la commozione mi vinca ancor oggi.

Arrivederci, ragazzi!

sabato 10 marzo 2012

Un magnifico quartetto di quinte (Haydn)



Il quartetto d’archi acquista la sua forma definitiva nel XVIII secolo con Franz Joseph Haydn (1732-1809), autore di ben 83 quartetti.

Due violini (violino I e II), una viola e un violoncello: il minimo indispensabile per avere un’estensione sonora completa, dal soprano al basso; al tempo stesso, la possibilità di un vero dialogo tra le parti, con una ricchezza di soluzioni che il genio di Haydn riesce a sfruttare alla perfezione.

Perfezione. È questa la parola più adatta per definire i quartetti di Haydn. Sia Mozart che Beethoven ne rimarrano conquistati, e muoveranno i loro passi sulla strada da lui indicata.

Un ottimo quartetto femminile di Filadelfia esegue di Haydn il Quartetto op. 76 n. 2, in Re minore, primo movimento, Allegro. L’opera 76 è stata pubblicata nel 1799. Siamo nella piena maturità dell'artista. Al n. 3 troviamo il quartetto dal quale è stato ricavato l'inno nazionale tedesco (da un compositore austriaco!). 

Il quartetto 76 n. 2 è conosciuto con il nome “Le Quinte” (Quinten Quartet) perché, come si potrà subito notare, il tema iniziale espresso dal violino I è caratterizzato da due belle quinte discendenti: La-Re, Mi-La.

Le quinte sono ripetute all’ottava superiore ancora dal Violino I, poi dalla viola, dal violino II e infine dal violoncello. Tutto il primo movimento ne è caratterizzato.

La festa della donna è passata. Ma noi la festeggiamo ora con questo magnifico concerto.

Auguri e buon ascolto!

mercoledì 7 marzo 2012

Manzoni e Tommaso d’Aquino. Il valore della cultura













Oggi Google, con il suo logo, ci ha ricordato la nascita di Alessandro Manzoni (7 marzo 1785-22 maggio 1873).

Non starò a fare gli elogi di questo genio letterario. Sarebbe come fare l’elogio dell'ovvio.

Mi piace però sottolineare un aspetto, non sempre ricordato. La sua opera ha contribuito a formare l’unità d’Italia; senza le baionette, ma con un’arma più potente, quella della lingua nazionale. Il suo romanzo, studiato e commentato parola per parola, rigo per rigo, in tutte le scuole del Regno, ha unito Nord e Sud, “dall’Alpi alle Piramidi”; scusate, alla Sicilia (mi sono lasciato prendere la mano...).

Oggi però si ricorda anche la morte di un altro gigante della cultura: S. Tommaso d’Aquino (1225-7 marzo 1274).

Anche di lui, come per il Manzoni, e anzi a maggior ragione, appare superfluo tessere le lodi. Chi invece crede di poterlo trascurare, appare simile alla esopica volpe con l’uva.

Il Cristianesimo ha trovato nella filosofia di Tommaso una “via maestra” per giungere alla scoperta della verità; ma anche il mondo intero gli è debitore di acquisizioni definitive.

E che cosa ha portato al mondo intero? La fiducia nella potenza della ragione, che ha il compito di indagare la natura nelle sue leggi e nelle sue strutture.

Le verità soprannaturali, cioè la rivelazione di Dio, sono oggetto precipuo della fede.

Ragione e fede sono, nel loro ordine, sovrane. Questa distinzione (non separazione!) è fondamentale per gli sviluppi di tutta la cultura moderna; la ragione indaga il mondo della natura, e la fede indica quei valori finali che l’indagine scientifica non sempre riesce a precisare. "Gratia non tollit naturam, sed perficit" (Sum. Th., I, 1, 8), la fede non distrugge la natura, ma la porta a compimento.

Ragione e fede, senza invasione di campo, sono ambedue alla conquista della verità tutta intera.

Nel secolo XIII, in cui Tommaso è vissuto, sono state poste le basi dello studio della natura e i fondamenti moderni della civile convivenza.

Tutti coloro che, o in nome della fede o in nome della ragione, hanno voluto sopprimere o mettere in contrasto queste facoltà più nobili dell’essere umano, hanno dato un calcio alla filosofia tomista, e soprattutto hanno provocato guasti indicibili alla società umana.

In che cosa Manzoni e S. Tommaso si possono perciò unire, oltre alla data del 7 marzo?

Ambedue, educati dalla fede cristiana, hanno contribuito a formare una coscienza di grandi valori umani, sempre più attuali in una società che vorrebbe reggersi con il pensiero debole e il linguaggio da messaggini telefonici.




lunedì 5 marzo 2012

Un blog affidabile, spero!

Il Blog Affidabile


La cara, carissima amica Gianna ha voluto nominare il mio sito, insieme ad altri quattro, per il premio “Il Blog Affidabile”.


Il premio viene dato al blog che:

- E' aggiornato regolarmente

- Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive

- Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori

- Offre contenuti ed informazioni utili e originali

- Non é infarcito di troppa pubblicità

Se dovessi mettere in ordine decrescente questi aspetti per il mio blog, al primo posto metterei senz’altro la “passione”. Quando scrivo un post lo faccio unicamente “per passione”, come Bocca di Rosa (mutatis mutandis, ovviamente).

Al secondo posto “contenuti originali”. Tutto ciò che viene scritto qui, è farina di questo sacco. Magari qualche volta sarà di grano un po’ duro, ma mai OGM. Tanto meno sottratta ad altri mulini. Impastata normalmente di notte, il pane e i cornetti vengono sfornati presto; pronti per la colazione mattutina.

La "partecipazione dei lettori" è un auspicio. Chiunque arriva, qui è a casa sua. Qui però non si fuma, non si sputa per terra e non si bestemmia. Per il resto, va bene anche il fantozziano “rutto libero”.

L’ "aggiornamento" lascia un po’ a desiderare. Una volta era quasi quotidiano (come è nell’etimologia di aggiornamento); ora è più aleatorio. Come avveniva nei giornalini di scuola: “esce quando può”.

La poca "pubblicità" mi serve unicamente per segnalare la fine del post e la fine della pagina. Tutta in basso perciò, contro ogni regola pubblicitaria che si rispetti. Per incassare il meno possibile. Cosa che mi riesce alla perfezione.

Ringrazio la blogger Gianna per questo premio che mi ha fatto molto piacere, perché parla di “affidabilità”. In effetti, l’unica cosa che qua conta è la ricerca della verità.

Qualunque verità.

Non ci sono sconti, né saldi di fine stagione.



venerdì 2 marzo 2012

Buon Compleanno, Annamaria!
















Con un po’ di ritardo mi sono accorto che oggi è il compleanno della carissima amica Annamaria, grande blogger di musica classica.

Sono auguri quasi fuori tempo massimo, ma spero siano graditi ugualmente.


Prima che il 2 di marzo passi al tre
mi sono ricordato, amici, che
oggi finisce gli anni Annamaria.
E festa sia!

Meglio tardi che mai, dice l’adagio,
(non quello di Albinoni!), ed a mio agio
mi trovo se compongo - quanto prima -
gli auguri in rima.

Annamaria carissima e graziosa,
che ci allieti di musica preziosa
e scrivi bene, come pochi fanno,
Buon compleanno!

Noi qui riuniti in allegra brigata,
se vuoi, ti facciam pure una cantata
di Bach, di Händel o di Palestrina,
oppur di Mina.

Forse il coretto non sarà perfetto,
l’intonazione avrà qualche difetto,
ma puoi star certa che le onde sonore
vengon dal cuore!


Amicusplato



giovedì 1 marzo 2012

Lucio Dalla "ricomincia il suo canto"




La canzone “Caruso” è così bella che non ci si stanca di ascoltarla.

Fino a quella canzone, del 1986, Lucio Dalla era per me uno dei grandi cantautori italiani, con tante belle canzoni, ma senza quella canzone “perfetta” che lo avrebbe definito compiutamente e consegnato alla storia della musica.

È morto stamattina, a 68 anni, a Montreux, tre giorni prima del suo sessantanovesimo compleanno, di quel 4/3 che ci era ben noto dal titolo di una sua celebre canzone.

Ma la “prima tappa” della sua vita (come lui, credente, chiamava) era evidentemente ormai conclusa.

Il compleanno lo festeggia in un luogo dove il canto è di casa.

Lucio Dalla è tornato proprio a casa sua.

“Ma sì, è la vita che finisce ma lui non ci pensò poi tanto,
anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto”.